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Foche, WTO: sì al divieto europeo commercio prodotti di foca

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Ultimo aggiornamento

giovedì 22 maggio 2014

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Importante vittoria per le foche: il WTO ha concluso ieri il contenzioso avviato dai due principali Paesi interessati dalla caccia commerciale delle foche, Canada e Norvegia, con la storica decisione dell’organo di Appello del WTO, che conferma “l’Unione Europea ha il diritto di vietare il commercio di prodotti di foca sulla base delle legittime preoccupazioni morali degli europei in materia di benessere animale”.

Il divieto europeo di commercio di prodotti derivanti dalla caccia commerciale di questi animali rimarrà quindi vigente. Una decisione storica che pone fine a un lungo e complesso contenzioso e che può fare da apripista per altri settori di sfruttamento economico degli animali.

Già lo scorso novembre l’Organizzazione Mondiale del Commercio aveva sentenziato il diritto dell'Unione Europea di tutelare le preoccupazioni della propria collettività in relazione al benessere animale, e nel caso specifico di maltrattamenti e uccisioni violente praticate nei confronti di milioni di foche e dei loro cuccioli; tutela tradotta con il Regolamento (CE) 1007/2009 nella chiusura del mercato europeo.

Dopo 5 anni di contenziosi, aule di tribunali, produzione di documentazioni ed evidenze per condannare la barbarie compiuta verso le foche (occorre ricordare che oltre al procedimento in sede di WTO, ci sono stati anche due ricorsi presso la Corte di Giustizia Europea e anch’essi conclusi in favore delle foche), oggi finalmente si scrive la parola “fine”.

In questi anni il divieto UE ha già salvato oltre 2 milioni di foche e ha comportato il crollo del mercato dei prodotti derivanti da questi animali (pellicce soprattutto, ma anche carne, grasso). E l'Italia ha avuto un importante ruolo attivo, infatti è stato uno dei paesi che aveva introdotto uno stop (sotto forma di moratoria) all’introduzione di pellice di foca, la cui posizione insieme a quella di altri Paesi, come Belgio e Olanda, ha di fatto condotto alla legislazione UE.

Siamo orgogliosi di essere stati in prima linea contro il più grande massacro di mammiferi marini mai compiuto dall’essere umano. Abbiamo partecipato a spedizioni in Canada per documentare le stragi in corso, organizzato mobilitazioni nazionali con centinaia di nostri attivisti impegnati nelle piazze italiane, manifestato davanti la Commissione Europea, partecipato al complesso lavoro di un network internazionale in collaborazione con l’avvocatura della Commissione UE e oggi possiamo dire di avere raggiunto un risultato davvero straordinario!