Home | Notizie | Non sono "rifiuti": giù le mani dai randagi di Sochi

Non sono "rifiuti": giù le mani dai randagi di Sochi

Leggi l'articolo

Ultimo aggiornamento

lunedì 03 febbraio 2014

Condividi

Sochi, la città russa che ospiterà a breve le Olimpiadi invernali, si appresta a investire 42.500 euro per finanziare “lo sterminio di massa” dei randagi attraverso una società privata: l'uccisione, al contrario di quanto ha affermato un politico dal parlamento regionale, Sergei Krivonossov, non è il metodo più veloce per risolvere il “problema”.

Sicuramente non è un metodo etico per tenere sotto controllo la popolazione canina. E non è neppure un metodo efficace.

Chiediamo all’ambasciatore russo in Italia, Sergey Razov, al Governo italiano e al Coni di impegnarsi con forza a fare tutto ciò che è in loro potere affinché la città di Sochi sospenda immediatamente il proposito di uccidere i randagi e metta in atto una strategia che comprenda la sterilizzazione e cura dei cani vaganti, la costruzione di rifugi, la promozione delle adozioni e campagne di sensibilizzazione contro l’abbandono e per un corretto rapporto uomo animali.

Questa strategia, ma anche il sostegno a coloro che si prendono cura degli animali è l’unico metodo etico ed efficace per ottenere risultati in termini di controllo della popolazione canina.

Ed è l’unica soluzione per mettere fine a una vergogna che offende il mondo dello sport e il senso civile e morale.

Ilaria Innocenti, responsabile LAV Cani e gatti

 

Per far sentire la tua voce unisciti alla nostra protesta. Copia il messaggio qui sotto e invialo via mail a Sergey Razov, ambasciatore russo in Italia (rusembassy@libero.it):

"Insieme alla LAV, vi chiedo di impegnarvi a fare tutto ciò che è in vostro potere affinché la città di Sochi sospenda immediatamente l’uccisione dei cani randagi. L’alternativa esiste: basterebbe mettere in atto un piano di sterilizzazione e di cura dei cani che vivono in strada, oltre che la costruzione di rifugi, la promozione delle adozioni e campagne di sensibilizzazione contro l’abbandono."