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Green Hill, citazione diretta a giudizio per uccisione e maltrattamenti

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Ultimo aggiornamento

domenica 29 settembre 2013

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Saranno chiamati a giudizio con lo strumento della citazione diretta i vertici di Green Hill, l'allevamento di cani beagle di Montichiari che riforniva i laboratori di vivisezione di tutta Europa. 

Dopo l'inchiesta partita con il sequestro dell'allevamento e dei cani il 18 luglio del 2012, il pm del Tribunale di Brescia Ambrogio Cassiani ha chiesto la fissazione della data del processo per Ghislaine Rondot, amministratrice dell'allevamento, Roberto Bravi, direttore di Green Hill, Renzo Graziosi, il veterinario, e Bernard Gotti della Marshall Bioresources, manager di riferimento della multinazionale che rifornisce di animali i laboratori di vivisezione di mezzo mondo.

I quattro dovranno rispondere, a vario titolo, di uccisione di cani senza necessità e maltrattamenti di animali in concorso.

Secondo l’accusa, infatti, l'inchiesta avrebbe portato alla luce la soppressione di cuccioli senza necessità e maltrattamenti nei confronti dei cani allevati.

Ma l'inchiesta su Green Hill non coinvolge solo i vertici dell’azienda, un altro filone vede rinviati a giudizio anche Cristian Leali – in qualità di Comandante della Polizia locale di Montichiari – che dovrà rispondere di omessa denuncia di reato e di falsità ideologica e Mario Astuti - Dirigente della Direzione Generale del Servizio Veterinario della Regione Lombardia – che dovrà rispondere dell’accusa di abuso d’ufficio.

L’udienza davanti al Tribunale di Brescia che avrebbe dovuto svolgersi il 17 settembre scorso è stata rinviata a febbraio 2014.

Ilaria Innocenti, responsabile LAV Cani e gatti