Cambiamenti climatici e allevamenti

Cambiamenti climatici e allevamenti

Gli ultimi rapporti del Programma per l'Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP) inseriscono i cambiamenti climatici tra gli elementi da contrastare per scongiurare future pandemie. I cambiamenti climatici infatti favoriscono, sia direttamente che indirettamente, la nascita di nuove malattie e, come una forza moltiplicatrice, la diffusione di quelle già esistenti.

  • La produzione di alimenti di origine animale ha un costo elevatissimo in emissioni di gas serra, che si sommano ai gas naturalmente presenti nell’atmosfera e che causano il riscaldamento globale.
  • Gli allevamenti emettono il 14,5% dei gas serra globali (FAO).
  • Se i bovini fossero una nazione, sarebbero al terzo posto per emissioni di gas serra (Fonte: Gates Notes). 
  • Tra il 2015 e il 2017 sono aumentate dell'11% le emissioni del settore lattiero-caseario: 32,3 milioni di tonnellate di gas serra emesse in più: un inquinamento pari a quello prodotto da 7 milioni di autovetture in un anno (con un consumo di 13,6 miliardi di litri di benzina).
  • I processi digestivi degli animali sono la fonte principale di metano nell’aria, come pure le loro le deiezioni, che esalano anche protossido di azoto.
  • La zootecnia è il più potente fattore di cambiamento del sistema terrestre e degli ecosistemi e di conseguenza della più facile proliferazione di virus e dei batteri. Durante i 50 anni tra il 1960 e il 2011, la produzione zootecnica è stata responsabile del 65% del cambiamento globale. (Fonte: Mottet, A., 2017)


Il consumo di carne, latte e uova contribuisce in modo decisivo ai cambiamenti climatici. Al contrario, un’alimentazione 100% vegetale può ridurre le emissioni "climalteranti" fino al 73%, a seconda del luogo in cui si vive. Scegliendo un burger 100% vegetale si risparmia fino al 90 % delle emissioni rispetto a uno di manzo. Che aspetti? Scopri come contribuire al cambiamento. Vai su Cambiamenu.