Gli allevamenti di visoni

I visoni hanno un musetto curioso e uno splendido mantello, causa di tutte le loro disgrazie.

Anche se nati in cattività, i visoni sono animali selvatici. Per questo negli allevamenti sviluppano dei comportamenti “stereotipati”: saltano cioè per ore senza darsi pace dentro alle gabbie, diventano aggressivi tra loro, si infliggono gravi lesioni (mutilazioni di orecchie e coda), graffiano, mordono e scavano la gabbia, inseguono la propria coda in circolo.

In natura la loro vita è ben diversa: i visoni sono animali semiacquatici, che possono immergersi fino a 5 metri di profondità e immergersi fino a 30 metri. Abili corridori sulla terra ferma, per cacciare coprono fino a 3km di distanza. Sono animali solitari, che non vivono in branco. Non sono documentati comportamenti stereotipati nei visoni liberi in natura.

Prevedendo una convivenza forzata tra animali che in natura vivrebbero soli, per di più in gabbie minuscole (che in genere misurano 35X70cm e 45cm di altezza), l’allevamento intensivo dei visoni è davvero un sistema crudele che causa gravi privazioni negli animali.

In Italia nel 2020 - tra Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Abruzzo - vengono allevati oltre 60.000 visoni l’anno. Nelle ultime 8 strutture ancora attive nel nostro Paese gli animali, dopo una vita di privazioni, trovano una morte lenta e dolorosa: vengono uccisi con il monossido o con il biossido di carbonio in speciali camere a gas.

Molti Paesi europei hanno già vietato l’allevamento di tutti gli animali “da pelliccia”: Austria, Slovenia, Croazia, Lussemburgo, Slovacchia, Repubblica Ceca, Germania, Belgio. Anche Olanda e Francia hanno annunciato vieteranno questi allevamenti, rispettivamente dal 2021 e dal 2026.

I visoni, vittime dell’Industria della Pelliccia, sono stati colpiti anche dalla recente pandemia di Covid-19: milioni di animali sono stati infettati dall’uomo che ha introdotto il SARS-CoV-2 negli allevamenti. Dove il virus ha trovato condizioni ideali per replicarsi, mutare e tornare nell’uomo.

Sofferenza animale e rischi sanitari: noi di LAV stiamo facendo pressioni su Governo e Regioni per chiedere di vietare questi allevamenti una volta per tutte.

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