La soluzione: aprire le gabbie!

Apriamo le gabbie e chiudiamo gli allevamenti di animali "da pelliccia"

Negli anni abbiamo promosso numerose iniziative per sensibilizzare cittadini e istituzioni circa la necessità di vietare definitivamente gli allevamenti “di pellicce” e, aprire le gabbie!

La nostra proposta di legge, puntualmente presentata all'inizio di ogni nuova Legislatura, ma purtroppo mai inserita nell’agenda dei lavori parlamentari, prevede:

  • Immediato divieto di apertura di nuove strutture.
  • Chiusura di quelle esistenti entro un anno dall’entrata in vigore della legge.
  • Possibilità di “riscattare” gli animali e reinserirli in natura nell’ambito di progetti di recupero concordati con i ministeri competenti.
  • Reclusione e multe per ogni animale allevato e per chi esporta o sfrutta economicamente pelli o pellicce di animali appositamente allevati, catturati e uccisi in Italia.

Lo scenario europeo è decisamente a favore di un possibile divieto

Tra divieti vigenti o già approvati che entreranno in vigore a breve in Europa, nel silenzio delle istituzioni italiane, molti Stati hanno già messo al bando gli allevamenti di animali “da pelliccia”.

Tra gli Stati membri che hanno espressamente vietato questi allevamenti:

  • Austria (2005)
  • Belgio (dal 2023)
  • Croazia (2017)
  • Danimarca (dal 2009 vietate solo le volpi)
  • Lussemburgo (2018)
  • Olanda (dal 2021)
  • Repubblica Ceca (2019)
  • Slovacchia (dal 2021)
  • Slovenia (2013)
  • Estonia (dal 2026).

Inoltre in Spagna dal 2007 non è più possibile avviare nuovi allevamenti, perché il visone americano (unica specie allevata in Spagna per produrre pellicce) rientra nella lista nazionale di specie aliene invasive; in Germania dal 2022 entreranno in vigore standard minimi strutturali per assicurare un migliore trattamento degli animali ma che, di fatto, hanno già portato alla chiusura di tutti gli allevamenti esistenti; in Svezia, regolamentazioni più rispondenti al soddisfacimento del benessere animale hanno già portato alla dismissione di allevamenti di cincillà e volpi (e attualmente è sospeso l’allevamento di visoni come misura anti-Covid). L’Ungheria nel 2020 ha disposto il divieto di importazione di visoni come misura anti-Covid. 

Altri paesi in area europea che hanno già vietato questi allevamenti sono:

  • Regno Unito (2000)
  • Bosnia ed Erzegovina (dal 2029)
  • Norvegia (dal 2025)
  • Repubblica di Macedonia (2014)
  • Serbia (2019)
  • Svizzera (2008).

Ma qualcosa sta cambiando anche in Italia, e nel Consiglio Europeo dell’Agricoltura e Pesca (AGRIFISH) tenutosi il 28 giugno 2021, il Ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli ha fatto una dichiarazione unica ed inequivocabile: “L’allevamento di animali per le pellicce non è più giustificabile e l’Italia darà il massimo supporto per giungere al divieto europeo di questa forma di allevamento”. L’Italia si è così schierata al fianco di numerosi altri Stati membri che hanno formalmente chiesto alla Commissione europea di giungere ad un divieto comunitario di questi allevamenti. 
 

Il 90,7% degli italiani, inoltre, è contro le pellicce: è giunto il momento di ascoltarli!