
L'IMPATTO AMBIENTALE IN ITALIA
La produzione di carne in Italia ha un impatto ambientale molto alto.
Quanto costa l’impatto ambientale di 1 kg di carne? Per 1 kg di carne di bovino fresca il costo per la società è di 13,5 €, mentre per 1 kg di carne maiale è di circa 5 €, mentre per 1 kg di pollo 4,7 €.
1 kg di carne di bovino genera 23 volte i costi ambientali per la società rispetto a 1 kg di legumi!
Analizzando l’intero ciclo di produzione della carne sono state definite 11 categorie di impatto ambientale. Di seguito, vi proponiamo le principali.
CAMBIAMENTI CLIMATICI
I cambiamenti climatici sono dovuti al progressivo riscaldamento del Pianeta causato dalle emissioni di gas a effetto serra. Le emissioni vengono misurate in CO2 equivalente. In generale, le emissioni di CO2 equivalente legate alla carne raggiungono le 40 milioni di tonnellate in un anno.
La sola carne bovina consumata in un anno in Italia emette oltre 18 milioni di tonnellate di CO2 equivalente, con un costo nascosto per la collettività di oltre un miliardo di euro l’anno. Una quantità di gas climalteranti pari a quella di una delle più grandi e inquinanti centrali a carbone in Europa.
ACIDIFICAZIONE TERRESTRE
L’acidificazione terrestre è causata dalle emissioni che nell’atmosfera si trasformano in acido solforico e acido nitrico e poi si depositano sui terreni e/o sulla vegetazione, attraverso, per esempio, le piogge acide. Il costo nascosto associato a questi impatti è calcolato in poco meno di 3 mld di euro l’anno.
Se ci basiamo su 100 g di proteine, i piselli e la soia hanno l’1% dell’impatto potenziale sull’acidificazione terrestre rispetto alla carne di bovino.
EUTROFIZZAZIONE DEI MARI
L’eutrofizzazione marina è provocata dall’eccessivo apporto di nutrienti nelle acque, che ne modifica i processi ecologici naturali. Un esempio? Le enormi proliferazioni di alghe che vediamo durante certi periodi dell’anno nei nostri mari. Il costo nascosto associato a questi impatti è calcolato in poco meno di 700 milioni di euro l’anno.
Se paragoniamo 100 g di proteine prodotte, la carne bovina causa un impatto sull’eutrofizzazione marina 25 volte superiore a quello causato dai legumi.
FORMAZIONE DI PARTICOLATO
La formazione di particolato è un mix di particelle, sia solide che liquide, emesse attraverso le attività umane. Più piccole sono le particelle, più accedono in profondità nell’organismo umano. Anche fino agli alveoli polmonari, causando malattie gravi. Nel ciclo di produzione delle carni, il principale responsabile della formazione di particolato è l’emissione di ammoniaca in atmosfera, che avviene in due modi: durante la fertilizzazione dei campi per produrre l’alimentazione degli animali e gestendo le loro deiezioni.
Sono oltre 98mila le tonnellate di PM10 eq all’anno, dovute alla produzione di carne (bovina, suina e di pollo), con un danno economico di oltre 3,8 miliardi di euro.
ECOTOSSICITA’ TERRESTRE
L’ecotossicità terrestre è dovuta principalmente ai pesticidi usati in agricoltura. In un anno, i danni economici stimati per l’ecotossicità terrestre causata dal ciclo di vita delle carni analizzate è di oltre 4,4 miliardi di euro. I legumi impattano meno delle carni. Per 100 g di proteine prodotte, le carni impattano dalle 30 alle quasi 500 volte in più (questo nel caso delle carni di pollo).
OCCUPAZIONE DI SUOLO AGRICOLO
L’occupazione di suolo agricolo: la produzione di mangimi vegetali destinati agli animali allevati per la produzione di carne ha degli impatti enormi sulla natura e sugli ecosistemi. Le carni usano in media tra le 3 e le 12 volte il suolo agricolo usato per coltivare i legumi.
La soia risulta la fonte più sostenibile di proteine: 0,8 m2 di suolo sono consumati per 100 g di proteine prodotte, confrontate ad esempio ai 12,5 m2 necessari per produrre 100 g di proteine da carne di bovino.
CONSUMO DI ACQUA
Consumo d’acqua: in questo caso l’analisi calcola i litri di acqua consumata durante il ciclo di ‘vita’ della carne* Per fare un esempio: dei 730 litri di acqua utilizzati per produrre 1 kg di carne di bovino, 92 vengono consumati in stalla dall’animale.
NB: escludendo l’acqua verde, cioè il volume di acqua piovana che non contribuisce al ruscellamento superficiale e si riferisce principalmente all’acqua che dal terreno passa nell'aria allo stato di vapore per effetto congiunto della traspirazione, attraverso le piante, e dell'evaporazione, direttamente dal terreno; - l’acqua grigia, che rappresenta il volume di acqua inquinata, quantificata come il volume di acqua necessario per diluire gli inquinanti al punto che la qualità delle acque torni sopra gli standard di qualità. (https://www.minambiente.it/pagina/cose-la-water-footprint)
STIAMO DIVORANDO IL PIANETA.
In Italia l'impatto del consumo di carne è insostenibile.
Provoca 37 miliardi di Euro di danni ambientali e sanitari ogni anno.
È ORA DI NUTRIRE IL NOSTRO FUTURO.
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