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Sguardi di speranza per una nuova vita
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Attimi di gioia e calore umano
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Le prime visite fuori da Green Hill per i 2.639 beagle
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Piccoli cuccioli di beagle salvati da Green Hill
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Piccoli cuccioli di beagle salvati da Green Hill
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Gianluca Felicetti, Presidente LAV al campo per i beagle di Green Hill
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I beagle al campo organizzato ricevono le prime cure
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I beagle al campo organizzato ricevono le prime cure
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I beagle al campo organizzato ricevono le prime cure
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Un abbraccio pieno di amore
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Lacrime di gioia e felicità
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Libera tocca per la prima volta la terra
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I beagle di Green Hill davanti il Tribunale di Brescia nei giorni del Processo
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I beagle di Green Hill davanti il Tribunale di Brescia nei giorni del Processo
Diario di una storia di libertà
SEQUESTRO E PROCESSO GREEN HILL
Attraverso questo diario vi raccontiamo i principali eventi che dal 28 aprile 2012 hanno segnato un punto di svolta in questa complessa vicenda che, da almeno 2 anni e mezzo, ci vede in prima linea per garantire la salvezza di migliaia di cani beagle altrimenti destinati alla sperimentazione.
28 aprile 2012: durante un pacifico corteo alcuni dimostranti riescono ad entrare nell’allevamento Green Hill portando in salvo dei cuccioli. La manifestazione si conclude con 12 arrestati ai quali si aggiungerà successivamente un’altra persona. Tali gesti sono stati frutto di mesi di frustrazione dovuti a promesse non portate a termine, tra cui l’attesa legge regionale, promessa dall’allora Presidente Formigoni che avrebbe comportato la chiusura di stabilimenti come Green Hill.
16 giugno 2012: migliaia di persone, circa 10mila secondo le stime, manifestano pacificamente a Roma per sollecitare la chiusura di Green Hill. Noi della LAV siamo tra le numerose Associazioni presenti.
18 luglio 2012: tutti i beagle di Green Hill sono posti sotto sequestro probatorio. LAV e Legambiente sono nominate custodi giudiziari dei cani. In pochi giorni sono portati in salvo 2.639 cani, ai quali si aggiungono decine di cucciolate nate dalle fattrici. LIBERA, nella foto sotto, è la prima commovente mamma che ha potuto vedere la luce del sole, camminare su un prato e sentire la dolcezza di una carezza.

3 agosto 2012: il Tribunale del Riesame, in esito all’udienza del 1° agosto dispone il mantenimento dell’efficacia del sequestro probatorio per tutti i cani beagle presenti a Green Hill e dispone, invece, il dissequestro esclusivamente in riferimento al compendio immobiliare di proprietà della struttura e del mangime.
8 agosto 2012: mentre a Montichiari (Brescia) proseguono incessanti le procedure d'affido dei beagle di Green Hill, i SubsOnicA hanno scelto di sostenerci con la loro musica concedendoci, come colonna sonora ideale delle immagini della liberazione dei cani allevati per la vivisezione, il brano "Liberi Tutti"
21 settembre 2012: Tutti liberi! Dopo lunghi giorni, finalmente anche l’ultimo beagle lascia l’allevamento: 2.639 cani beagle di Green Hill sono stati tutti messi in salvo.
23 settembre 2012: «Mai più Green Hill». Con queste parole Tiziano Ferro decide di sostenere la LAV nella sua campagna per i beagle e in favore di una ricerca incruenta che non preveda l'uso di animali.
1 ottobre 2012: il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Brescia, su richiesta della Procura di Brescia dispone il sequestro preventivo dei cani, già sotto sequestro probatorio, inserendo nel provvedimento anche la struttura.
4 ottobre 2012: anche Giorgia al grido di «Mai più Green Hill» decide di sostenete la LAV nella campagna per i beagle e in favore di una ricerca incruenta che non preveda l'uso di animali.
28 febbraio 2013: la Corte di Cassazione accoglie il ricorso della Procura di Brescia e rende più forte il sequestro dei beagle di Green Hill: il sequestro preventivo dei cani viene confermato dalla Suprema Corte.
22 maggio 2013: il Tribunale del Riesame di Brescia accoglie il rinvio della Corte di Cassazione a maggiore tutela dei beagle destinati alla sperimentazione animale: è così ulteriormente confermata la validità del sequestro preventivo dei beagle.
29 marzo 2014: entra in vigore il nuovo Decreto Legislativo n. 26/2014 sulla sperimentazione animale. Anche se, purtroppo, non si tratta della fine della vivisezione, la nuova legge è frutto di una lunga battaglia sul recepimento della Direttiva europea 63/2010 che ci ha visto in prima linea per ottenere criteri maggiormente restrittivi rispetto al testo comunitario. Per Legge non è più possibile: allevare cani, gatti e primati “da laboratorio” e Green Hill non potrà riaprire la sua fabbrica di beagle!
GREEN HILL A PROCESSO
23 giugno 2014: inizia, presso il Tribunale di Brescia, il processo contro Green Hill, a carico di Bernard Gotti e Ghislane Rondot, co-gestori di “Green Hill 2001”, Roberto Bravi e Renzo Graziosi, rispettivamente direttore e veterinario dell'allevamento, accusati di maltrattamento e di uccisione di animali (art.544bis e 544 ter del codice penale)
29 ottobre 2014: ammessa dal giudice del Tribunale di Brescia, la LAV come parte civile, insieme a Enpa, Lega Nazionale Difesa del Cane e Leal. Numerose le prove portate in aula dal Pubblico Ministero, Ambrogio Cassiani, che dimostrano l’esistenza di un "sistema Green Hill" che uccideva cani non recuperabili e avrebbe portato alla morte di circa 6.000 beagle in due anni.
12 novembre 2014: anche un gruppo di beagle con i loro affidatari, all’esterno del Tribunale di Brescia, in attesa della nuova udienza del processo. Il Giudice accoglie gli elenchi dei cani sequestrati, affidati, morti, senza alcun commento da parte della difesa di Green Hill. Premiato il lavoro dei custodi giudiziari dei beagle: con la liberazione dei cani dalle gabbie di Green la mortalità di questi animali è stata praticamente azzerata.
19 novembre 2014: è il giorno delle testimonianze della difesa di Green Hill tra loro i veterinari dell'Asl, funzionari dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale, della Regione Lombardia e del Ministero della Salute, dipendenti della stessa Green Hill. Tra loro, testimonianze contraddittorie ed evasive.
26 novembre 2014: ascoltate le testimonianze del veterinario Asl Luigi Azzi e le consulenze tecniche di parte della difesa dell’allevamento: il dott. Maurizio Fornasier (presidente della Società Italiana Veterinari Animali da laboratorio federata Anmvi); il prof. Fabrizio Rueca (Facoltà di Medicina Veterinaria di Perugia); il prof. Renato Massa (già prof. Associato di biologia animale all’Università degli Studi di Milano) che ha dichiarato di non essere assolutamente un esperto di cani e di non aver mai letto la legge sugli animali nella sperimentazione; il prof. Paolo Scrollavezza (docente associato presso la Clinica di Chirurgia e anestesia veterinaria dell’Università di Camerino). Sconcerto anche per le affermazioni di un tecnico di Green Hill, Antonio Tabarelli, che ha dichiarato: "non so perché facevo quello che mi dicevano di fare”.
22 dicembre 2014: ascoltati il veterinario Enrico Moriconi, consulente della Procura, e i consulenti della difesa che hanno presentato le relazioni tecniche relative alle terapie praticate sui cani poi soppressi, oggetto del capo di imputazione “uccisione non necessitata di animali”. I cani con la rogna non venivano curati con le terapie previste per tale patologia perché i farmaci avrebbero compromesso la vendita dell’animale per uso sperimentale.
12 gennaio 2015: ascoltata la dettagliata requisitoria del Pubblico Ministero, Ambrogio Cassiani, e le arringhe di difesa e parti civili, con il nostro avvocato Carla Campanaro. Il Giudice rinvia la sentenza al 23 gennaio 2015. Il PM chiede per i capi di imputazione del processo 3 anni e 6 mesi per il veterinario Graziosi, 3 anni per Rondot e 2 anni per Bravi e Gotti.