





Nel 2021 abbiamo potuto realizzare e portare avanti tante attività per gli animali, in diversi contesti. E tutto questo grazie alla fiducia dei nostri sostenitori!
Il 2021 è stato il secondo anno di pandemia Covid. Non improvvisa, come nel 2020, ormai parte consolidata, nel male, delle nostre vite. Ma le nostre attività, nonostante difficoltà di ogni genere, sono aumentate e sono state meglio calibrate.
Rileggendo ora, ad anno concluso, gli obiettivi che ci eravamo prefissi di realizzare con il nostro Documento di Programmazione delle Attività - uno degli strumenti che ci permette di essere più efficaci - la necessità di dichiarare pace agli altri animali, il “non tornare come prima”, l’affrontare e superare le difficoltà maggiori dovute alle condizioni sanitarie mondiali e agire sulle cause, caratterizzano le pagine che seguono. In un bilancio sociale che deve riportare numeri, risorse fisiche e finanziare impegnate, utilizzo effettivo, i servizi e i prodotti che risultano dalle attività effettivamente realizzate, gli impatti effettivi o meno, i cambiamenti innescati e realizzati a breve e, quando possibile, anche a lungo termine.
La pandemia ha contribuito ad accelerare decisioni che inseguivamo da decenni, anche a causa del ruolo attivo dei visoni nella diffusione del coronavirus. La definitiva chiusura degli allevamenti di visoni in Italia è una svolta epocale che rivoluziona il concetto di moda e sostenibilità. In termini di impatto, questo risultato si traduce in almeno 60.000 visoni che non diventeranno pellicce. Evviva!
Grazie all’Unità di Emergenza LAV e al generoso supporto offerto dai nostri volontari, abbiamo potuto aiutare migliaia di animali salvati dagli incendi e dall’alluvione. Abbiamo consegnato cibo ad animali in stato di necessità: più di 18.000 kg corrispondenti a 70mila pasti.
Attraverso uno studio indipendente dei ricercatori di Demetra, abbiamo calcolato gli impatti del ciclo di “produzione” e del consumo della carne, in termini di costi ambientali e sanitari: un “costo occulto” per i consumatori, sostenuto dall’intera collettività, non compensata per il danno ricevuto.
Lo studio evidenzia dati allarmanti: in un anno sulla collettività gravano ben 36,6 miliardi di € di costi “nascosti”, generati dall’impatto ambientale e sanitario del consumo di carne in Italia.
Milioni di persone spenderanno il giusto per acquistare i farmaci necessari alla cura del cane o gatto, risparmiando così decine o centinaia di euro l’anno. È stato infatti firmato dal Ministro della Salute, Roberto Speranza, il Decreto che riconosce la possibilità di prescrizione di un medicinale per uso umano che contiene lo stesso principio attivo del farmaco veterinario, sulla base della migliore convenienza economica dell’acquirente.
Nel 2021 abbiamo raccolto un totale di 7.482.135 €, ovvero 51% in più rispetto all'anno precedente.
Nonostante la profonda incertezza del contesto economico, la fiducia dei nostri sostenitori (soci e donatori) è aumentata molto, grazie alle attività che abbiamo portato avanti in diversi contesti (anche all’estero, in Kosovo per contrastare il randagismo, e con la nostra unità di emergenza in Sicilia e Sardegna), assistendo e traendo in salvo migliaia di animali. Tutto ciò ha permesso a LAV di chiudere l’anno con oltre 42.000 donatori attivi, con una straordinaria crescita del 54% rispetto al 2020.
7.482.135 € |
Favorire stili di vita sostenibili è tra i nostri impegni, a cominciare da un'alimentazione vegetale. Abbiamo calcolato la Co2 risparmiata dallo staff LAV attraverso il consumo di pasti vegetali durante le giornate di lavoro.
Ogni anno oltre 36 miliardi € è il costo per la salute e per l’ecosistema, generato dal ciclo di vita dei prodotti alimentari derivanti da bovini, suini e polli: un danno e una spesa collettiva quantificati per la prima volta nella ricerca scientifica indipendente realizzata da Demetra per LAV.