#IPIÙTASSATI

Al Ministro della Salute Al Ministro dell'Economia e delle Finanze Al Presidente del Senato della Repubblica Al Presidente della Camera dei Deputati

Lo sai che nelle famiglie italiane #ipiùtassati sono GLI ANIMALI?

Gli animali fanno parte della famiglia, ma prendersi cura di loro è sempre più difficile.

Su cibo e cure per animali in Italia l’IVA infatti è al 22%, come per i beni di lusso.

Come se non bastasse, nel nostro paese si può detrarre solo una piccola parte delle cure veterinarie e dei farmaci, che costano anche otto volte di più di quelli per le persone!

Gli animali non sono un lusso. Aiutaci a combattere questa ingiustizia.


PETIZIONE POPOLARE

Per la riduzione dell’aliquota IVA sulle prestazioni veterinarie e sul cibo

 
I SOTTOSCRITTI CITTADINI

anche ai sensi dell’articolo 50 della Costituzione;

 
PREMESSO CHE:
 
  • nelle famiglie italiane vivono circa 60 milioni di animali, tra cui 7 milioni di cani e circa 7 milioni e mezzo di gatti, che sono parte integrante della famiglia;
  • l’IVA per le prestazione veterinarie e il cibo per animali è al 22%, ai massimi storici e fra le più alte d’Europa;
  • le prestazioni veterinarie sono da considerarsi prestazioni di pubblica utilità, al pari di quelle umane che, a differenza di quelle veterinarie, sono esenti da IVA;
  • i farmaci veterinari costano anche fino a otto volte di più dei farmaci a uso umano contenenti lo stesso principio attivo;
  • il medico veterinario può prescrivere un medicinale a uso umano solo in assenza di un farmaco veterinario registrato;
  • l’elevato prezzo del farmaco veterinario può causare una difficoltà di accesso alla terapia degli animali, soprattutto se affetti da patologie croniche;
  • chi non presta le cure adeguate a un animale di cui è detentore commette un reato ai sensi del Codice penale;
  • le spese veterinarie sono rimborsabili solo in piccola parte: il massimo detraibile è di 49,06 euro indipendentemente dal numero di animali che vivono con il contribuente;
  • il randagismo ha un costo di oltre 100 milioni di euro l’anno per il solo mantenimento dei cani in canile e nel 2016 si è registrata una diminuzione delle adozioni dell’8,4%;
  • le famiglie italiane, ma anche i Comuni, devono sostenere spese veterinarie e di mantenimento degli animali anche molto elevate e ciò scoraggia l’adozione e determina un aggravio di costi per le Amministrazioni
 
CHIEDONO
 
  • la riduzione dell’IVA sulle prestazioni veterinarie e sul cibo per animali non detenuti a scopo di lucro, per passare dal 22% (la stessa aliquota IVA applicata ai beni di lusso) a un’IVA agevolata;
  • l’abbattimento dei costi sproporzionati dei farmaci veterinari con il riconoscimento del farmaco generico anche in veterinaria e dell’uso del farmaco-equivalente;
  • l’aumento della quota di detrazione dalla dichiarazione dei redditi delle spese veterinarie e dei farmaci veterinari, rendendola totale per chi adotta un cane o un gatto.
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