Abbiamo un'emergenza. Dobbiamo salvare gli orsi in Trentino. JJ4 e MJ5 sono in estremo pericolo. Tu puoi aiutarci.
Per JJ4 e MJ5 è possibile un destino diverso. Per loro abbiamo rifugi sicuri.
LAV chiede al Ministro dell’Ambiente di farsi portavoce del sentimento e dell’opinione di chi da tutta Italia, da città e valli, da isole e montagne, vuole salvare la vita degli orsi in Trentino.
Solo la convivenza pacifica e informata può garantire la sicurezza dei cittadini nelle zone abitate dagli orsi, per questo chiediamo che non sia consumata una cruenta barbarie.
LAV ha già avanzato proposte concrete alternative all’uccisione dei 3 orsi e un intervento del Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin verso il Presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, per scongiurare un’azione che assume i tratti di una vendetta che condanna gli animali - riportati in quelle zone proprio dalla stessa Provincia anni fa - solo per aver seguito comportamenti naturali e che non eviterà futuri incidenti con altri orsi.
È fondamentale invece che vengano fin da subito attivate tutte le azioni possibili e non più rimandabili per realizzare una corretta e sicura convivenza tra gli orsi e la cittadinanza.
Non uccidere i 3 orsi JJ4 e MJ5 è possibile e doveroso così come, al di là dei pronunciamenti dei Tribunali, è possibile sia un loro trasferimento in rifugi sicuri all’estero sia inaugurare una nuova stagione del rapporto umani-animali selvatici.
L'orsa JJ4 è stata catturata e rinchiusa al Casteller di Trento.I suoi 3 cuccioli sono rimasti soli. Con i rischi che ciò comporta per degli animali giovanissimi.
L'ordinanza di uccisione, emanata dalla Provincia di Trento, era stata sospesa fino all'11 maggio, dopo che LAV aveva impugnato il provvedimento al TAR. Il 27 aprile è stato emesso un nuovo ordine di uccisione, abbiamo fatto ricorso al TAR.
Il 26 maggio il TAR ha accolto i nostri ricorsi, chiedendo di approfondire il progetto per portare in salvo JJ4 in un rifugio santuario. Il 14 dicembre ci sarà l’udienza di merito del TAR.
JJ4 è un’orsa 'anziana', ha 17 anni.
Fino a giugno 2020 non aveva mai fatto “parlare di sé". Poi si è 'scontrata' con due cacciatori usciti dal
sentiero. Eccoli davanti all’improvviso, dietro un dosso. Come qualsiasi mamma farebbe, ha cercato di mettere in fuga
chi poteva rappresentare un pericolo per i piccoli. Ha rischiato l’ergastolo. Abbiamo impugnato
l’ordinanza al TAR di Trento, che ha sospeso il provvedimento.
Oggi, maggio 2023, JJ4 è, suo malgrado, protagonista della
tragedia del giovane runner deceduto nel bosco.
Lotteremo perché venga trasferita in un rifugio sicuro e
adatto a lei.
Dove potrà scontare la colpa di non avere colpa.
MJ5 ha 18 anni ed è figlio di orsi sloveni introdotti negli anni Novanta, nell'ambito del progetto Life Ursus.
È un animale cosiddetto confidente, ha rovistato nei cassonetti alcune
volte, senza interagire con l’uomo fino a marzo 2023 quando – sorpreso nel suo ambiente e privo di vie di fuga e impaurito - ha presumibilmente aggredito una persona.
La Provincia ha emesso un’Ordinanza di
cattura e uccisione per MJ5. Siamo riusciti a farla sospendere fino al 25 maggio. Depositeremo una perizia per far annullare
anche la definizione di pericolosità, anticamera delle condanne a morte per gli
orsi del Trentino.
Gli orsi sono sempre stati presenti nei boschi del centro e del nord Italia, ma a causa dell’ingerenza delle attività umane, si sono rifugiati nelle aree Alpine.
Si pensava che potessero vivere tranquilli, ma quando l’uomo ha raggiunto anche quelle zone sono iniziate campagne di persecuzione.
Uccisioni con i fucili, veleno, trappole e altri sistemi: la morte di un orso veniva ricompensata in denaro. L'estinzione è stata inevitabile.
In Trentino gli orsi sono stati riportati dalla Provincia di Trento, tramite trasferimenti dalla Slovenia, finanziati con fondi europei.
La Provincia Autonoma di Trento si è dimostrata impreparata e più interessata agli umori del proprio elettorato che alla comprensione delle caratteristiche di questi animali e alla promozione di una pacifica e consapevole convivenza.
LAV è invece da sempre dalla parte degli orsi, promuovendo azioni legali contro ogni decisione che possa prevedere il loro abbattimento e promuovendo azioni positive di conoscenza e diffusione di buone pratiche di comportamento per prevenire episodi difficili e incidenti.
L’ultimo episodio del 2023, uno dei 7 incidenti avvenuti negli ultimi vent'anni e l’unico con una vittima, sottolinea l’urgenza di stabilire un rapporto di responsabile convivenza e rispetto tra le persone e gli orsi.
È improrogabile la necessità di costruire percorsi per la conoscenza della natura di questi animali e la definizione di azioni preventive, che già abbiamo proposto alla Provincia di Trento.
Con i nostri Bear Ambassador e la sede LAV Trentino siamo attivi in un progetto con il Parco Naturale Adamello Brenta.