ADOTTIAMO COMPORTAMENTI RESPONSABILI!
È importante sapere che il cibo è una potente fonte di attrazione per gli orsi, per questo è importante gestire al meglio i rifiuti, riportandoli a valle e gettandoli nei cassonetti anti-orso.Solo così eviteremo che l’orso possa assumere comportamenti “fastidiosi”, aumentando in modo pericoloso la sua confidenza nei confronti dell’uomo.
Anche cogliere un orso di sorpresa mentre è accompagnato dai suoi cuccioli, oppure mentre si ciba di una preda, rappresenta un evento per lui allarmante che lo spinge a tentare di mettere in fuga l’invasore con atteggiamenti aggressivi. Per evitare questa situazione è sufficiente rimanere sui sentieri segnati e segnalare la nostra presenza con i normali rumori che produciamo quando siamo in escursione: parlare, tossire, fischiare, rompere un ramo camminando sono tutti rumori che l’orso percepisce benissimo grazie al finissimo udito e che lo metteranno in preallarme costringendolo a spostarsi.
Aiutaci a salvare
gli orsi
Per salvare la vita a M62 e F43 abbiamo lanciato una grande mobilitazione, invitando tutti ad unirsi al nostro appello!
Puoi partecipare anche tu postando sui tuoi canali social una foto con l’hashtag #BastaOrsiUccisi.
Ricordati di inserire l'hashtag anche nel testo del tuo post.
Non c’è più tempo, dobbiamo agire ora!
Insieme a te possiamo salvare gli orsi M62 e F43.
Sono stati i trentini
a rivolere gli orsi
All’inizio degli anni novanta erano pressoché estinti, ne restavano solo
3 anziani. Uno dei simboli del Trentino era sul punto di sparire.
Nel 1992 il Parco Adamello Brenta (Trento) cominciò a prendere
in considerazione l’idea di reintrodurre gli orsi nella Provincia. Dopo uno studio di fattibilità e un’indagine sulla popolazione, che rivelò come circa 3 abitanti su 4 fossero favorevoli alla loro reintroduzione, nel 1999 – grazie
ai finanziamenti del programma europeo “LIFE” per circa un milione e mezzo di euro – iniziarono i trasferimenti di orsi dalla Slovenia. E così, nei successivi tre anni furono introdotti 10 orsi. Oggi sono circa un centinaio gli individui, concentrati nella zona occidentale della provincia di Trento.


UCCISIONI E CATTURE
DEGLI ULTIMI ANNI
Dal 2006 a oggi si stenta a tenere il conto degli episodi tragici che hanno colpito gli orsi. Circa trenta quelli uccisi o dispersi dopo probabile uccisione da parte dei bracconieri. Alcuni sono stati colpiti dai fucili, altri sono morti a seguito di telenarcosi. Come Daniza, uccisa dall’imperizia del veterinario nel tentativo di catturarla. Venne assassinata, nonostante con lei ci fossero i suoi due cuccioli, non ancora indipendenti. Daniza, M5, KJ2 non sono solo nomi e sigle, ma sono gli orsi che negli ultimi anni sono stati vittime dell’uomo. Uccisi o imprigionati solo perché volevano vivere come orsi. Oggi al Casteller, la prigione dove vengono portati gli orsi catturati in Trentino, ne sopravvivono rinchiusi due: M49 e M57.
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Vogliamo che gli orsi in Trentino vivano liberi e
salvare quelli che sono stati catturati.
Insieme a te realizzeremo un mondo dove
ogni singolo animale abbia libertà, dignità, vita.
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