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Bloccata corsa clandestina di cavalli. Fenomeno in mano alla criminalità organizzata

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Ultimo aggiornamento

domenica 30 novembre 2014

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Questa operazione è l’ennesima conferma della pericolosità sociale delle organizzazioni criminali dedite alle corse clandestine”. Lo afferma Ciro Troiano, responsabile dell’Osservatorio Nazionale Zoomafia della LAV, commentando la notizia dell’operazione della polizia che ha bloccato una corsa clandestina di cavalli durante la notte tra sabato e domenica scorsi a Nicolosi, in provincia di Catania. Una persona è stata arrestata e sono stati sequestrati due cavalli. Durante il blitz sono rimaste ferite due persone ed uno dei cavalli. Otto le denunce, per maltrattamento di animali e favoreggiamento personale.

Le corse clandestine si confermano attività zoomafiosa in cui le organizzazioni malavitose sono notevolmente presenti ed esercitano un controllo capillare. I cavalli sono costretti a correre su improvvisati e pericolosi circuiti stradali; spesso vengono drogati con stimolanti per aumentarne le prestazioni o con antinfiammatori per fargli sopportare fatica e dolore - prosegue Ciro Troiano - e gli incidenti non mancano. Quello accaduto nella corsa clandestina bloccata nei giorni scorsi è solo l’ultimo di una lunga serie, come dimostra, tra l’altro, il frequente ritrovamento di cavalli morti lasciati lungo le strade”. 

Durante la corsa clandestina uno dei calessi è stato sbalzato sulla strada dopo che un ciclomotore, guidato da un 24enne, ha urtato una ruota. Il cavallo è scivolato sull’asfalto viscido, ed ha riportato diverse ferite. Nell’incidente sono rimasti feriti due persone, il fantino e un pregiudicato, che guidava una moto, successivamente arrestato per non aver ottemperato agli obblighi del provvedimento restrittivo al quale era sottoposto. 

Claudia Squadroni

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