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Rischio caccia nei Parchi: al Senato Legge su Aree protette

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Ultimo aggiornamento

martedì 08 novembre 2016

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Una giornata orribile quella di oggi, che vede lo smantellamento nell’aula del Senato della legge quadro n.394 del 1991 sulle aree protette, uno dei capisaldi della normativa nazionale in materia di ambiente, una legge che tanto ha dato a questo Paese non solo per la conservazione del patrimonio naturale, ma per un’economia forte e “verde” e per la crescita culturale degli italia

Quella che si impone in queste ore a Palazzo Madama, ad opera del Relatore Sen. Caleo del Partito Democratico, non è una riforma, ma una controriforma, basata su una visione speculativa dei parchi attraverso le royalties, vale a dire l’imposizione del ricatto dello sfruttamento economico delle proprie stesse risorse naturali, una mercificazione dei nostri beni più preziosi davvero inaccettabile.

ENPA e LAV sono poi assolutamente contrarie all’articolo sul cosiddetto “controllo” della fauna selvatica che espone al rischio delle fucilate tutti quegli animali che proprio nei parchi trovano il loro rifugio; al controllo delle doppiette nessuna specie viene sottratta, neppure le più rare, mentre si aprono i confini delle aree protette ai cacciatori che dovrebbero adiuvare il personale dei parchi nel “regolare” le popolazioni di animali selvatici. Un enorme passo indietro, che colpisce al cuore l’essenza stessa della Legge 394.

“Faremo di tutto per fermare questa controriforma nel suo passaggio alla Camera dei Deputati. Un impegno che assumiamo nei confronti dell’opinione pubblica e soprattutto nei confronti di tanti esseri viventi che solo nei parchi trovano l’ultima frontiera per la loro salvezza – concludono le associazioni animaliste.”