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Roma non dia i canili a chi gestisce stabulari. Sindaco Marino si fermi!

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Ultimo aggiornamento

giovedì 24 settembre 2015

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“Non possiamo credere che il Comune di Roma voglia aggiudicare la gestione dei suoi canili comunali ad un imprenditore privato del randagismo che gestisce non solo mega canili da 1200 posti ma anche gli stabulari per animali da laboratorio dell’Università di Bari. Alla luce di questa inquietante scoperta, chiediamo alla Giunta Marino di annullare immediatamente il bando ponte per la gestione dei canili comunali di Roma, mettere a norma le strutture pubbliche di accoglienza e andare direttamente alla gara europea. Altrimenti dobbiamo pensare che il passato da sperimentatore del Sindaco Marino ha preso il sopravvento”.

Così LAV, ENPA ed Animalisti Italiani alla notizia che nella gara ponte per la gestione dei canili comunali di Roma indetta dal Comune di Roma è arrivato primo classificato in tutti i lotti un soggetto imprenditoriale pugliese che oltre a gestire nei suoi canili privati i randagi pugliesi ha vinto- come unico partecipante – la manifestazione di interesse del Dipartimento di Scienze Mediche di Base, Neuroscienze e Organi di Senso dell’Università di Bari per il “servizio di stabulazione, mantenimento e cura di animali da laboratorio” per un importo di 15.850, 45 euro a semestre. 

“Si tratta del gestore di un mega canile privato da 1200 posti che a Bari funge da “ospedale veterinario” e canile rifugio per la città di Bari e molti altri comuni pugliesi come Rutigliano, Cassano, Ostuni, Acquaviva ed è anche società multiservizi che si occupa di smaltimento di tutti i tipi di rifiuti anche speciali,  servizi di derattizzazione e disinfestazione, manutenzione del verde, pulizie etc". – dicono Carla Rocchi presidente ENPA, Gianluca Felicetti di LAV e Walter Caporale di Animalisti Italiani – "Un soggetto che, pur di entrare nei canili comunali, accetta le cifre esigue offerte dal Comune e ci applica sopra pure il proprio mark up visto che ci deve guadagnare”.