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Ebola: l'uomo non è ratto di 70 kg. Inutili test su topo chimera

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Ultimo aggiornamento

domenica 09 novembre 2014

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Il virus dell’ebola è una minaccia tangibile ed è fondamentale ogni impegno da parte delle Istituzioni, dei Governi e delle singole persone affinché si trovi la cura e ci sia una concreta assistenza alle popolazioni più colpite,  ma pensare di sviluppare il vaccino modificando geneticamente i topi è scientificamente inammissibile.

Infatti, al di là delle considerazioni etiche affermare come sia “davvero impossibile trovare una cura per l'ebola senza un animale che possa mimare l'intera gamma di sintomi e complicazioni della malattia", come ha osservato uno dei co-autori dello studio che ha creato il primo modello animale che esibisce i sintomi delle persone colpite dall’ebola, è incredibilmente errato, obsoleto e inutile.

Gli animali da laboratorio non si ammalano delle nostre malattie ed è assurdo continuare a sostenere che sintomatologie simili siano frutto di patologie identiche. Inoltre dal punto di vista genetico tra gli stessi esseri umani ci sono 3.000.000 di possibilità di variazioni, persino tra noi e uno scimpanzé la differenza è 6 volte maggiore arrivando a 18.000.000 nucleotidi, figuriamoci tra un uomo e un topo separati da 65 milioni di anni di divergenza evolutiva.

Gli stessi ricercatori ammettono che per arrivare a questo risultato si sono dovuti unire ben 8 varianti genetiche, creando una chimera di DNA totalmente artificiale e un modello che non solo è inapplicabile alla nostra specie, ma non è utilizzabile per il topo stesso.

E’ avvilente vedere come vite, risorse economiche e lavorative vengano ancora sprecate in un momento di emergenza come questo in inutili modelli animali rivelatisi inutili da decenni.

Come ha chiarito Tomas Hartung, professore alla Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health di Baltimora e tra il 2002 e il 2008 capo del Centro europeo per la convalida dei metodi alternativi (Ecvam) della Commissione Europea “Noi non siamo ratti di 70 kg”.

 

Michela Kuan
Responsabile Vivisezione