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Rapporto ZOO. Indagine del 2015 sulla gestione degli animali

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Ultimo aggiornamento

mercoledì 06 settembre 2017

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Born Free Foundation e LAV presentano Indagine sui giardini zoologici dei Paesi dell’UE – 2016. Il caso Italia il Rapporto - primo di una serie sulle strutture zoologiche nell’Unione Europea, realizzato nell’ambito di un’indagine per verificare il livello di applicazione della Direttiva Zoo 22/199/CE, in vigore dal 2002, e le normative nazionali sugli zoo - redatto sulla base di dati raccolti nel corso di sopralluoghi avvenuti nel corso dell’estate 2015 in undici strutture italiane (Aquarium Reptilarium Jesolo, Zoo di Napoli, Fasanolandia e Zoosafari di Fasano, Parco delle Star, Zoo/Safari Park d’Abruzzo, Safari Park di Pombia, Zoo di Poppi, Zoo di Murazzano), tra cui due che includono delfinari (Oltremare e Zoomarine).

Le valutazioni sulle modalità di gestione degli animali, sui programmi di conservazione, sulla qualità dei recinti, e il benessere degli animali, sono state effettuate sulla base dei requisiti minimi previsti dalla legislazione vigente, europea e nazionale. Ne è emerso un panorama di strutture i cui scopi principali non sembrano essere rivolti alla conservazione delle specie, all’educazione del pubblico e nemmeno, purtroppo, a garantire agli animali condizioni di vita adeguate alle esigenze etologiche, ma prevalentemente esibire gli animali a scopo commerciale.

“Le conclusioni del Rapporto evidenziano, purtroppo, una situazione, al 2015, estremamente precaria delle strutture zoologiche del nostro Paese esaminate, resa ancor più problematica dal numero estremamente limitato di ispezioni pubbliche negli zoo, spesso condotte in modo incoerente e inefficace, anche se è emerso un miglioramento rispetto ai dati che si riferiscono alle ispezioni nel 2011. – commenta Gaia Angelini, responsabile LAV Area Animali esotici – La maggior parte degli zoo visitati, compresi quelli dotati di licenza, presentavano criticità rispetto ai requisiti richiesti ai giardini zoologici dalla normativa, ma in alcuni casi le ispezioni effettuate hanno portato all’apertura di inchieste e all’applicazione di sanzioni per inadempimenti ai requisiti di legge”.