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Irgoli (Nu), uccise il cane trascinandolo con l'auto. No a "messa alla prova"

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Ultimo aggiornamento

giovedì 16 giugno 2016

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La LAV ribadisce la sua opposizione alla “messa alla prova” dell’allevatore - imputato per uccisione di animali, ex art.544 bis C.P. - che nell’aprile del 2014, assieme al figlio minore, venne sorpreso dai Carabinieri mentre trascinava un cane legato al gancio di traino della sua auto per diversi chilometri.

Durante l’udienza del 24 giugno prossimo, infatti, il Tribunale di Nuoro dovrà decidere se accettare o meno la richiesta di sospensione del processo con messa alla prova, avanzata dall’imputato al fine dell’estinzione del reato , prestando volontariato presso strutture con animali.

Una richiesta incredibile, soprattutto se consideriamo l’efferatezza dell’uccisione dell’animale, trascinato per chilometri fino all’intervento dei carabinieri di Siniscola, che fermarono l’uomo dopo un breve inseguimento quando purtroppo per il cane, un meticcio di circa otto mesi, non c’era più nulla da fare. Aveva gran parte dei tessuti lacerati e in alcune parti si intravedeva la pelle viva. Ferite di una tale gravità da rendere inevitabile l’eutanasia, effettuata sul posto da un veterinario di Orosei.

L’uomo tentò una assurda difesa affermando che il cane “doveva essere punito” per i danni che avrebbe commesso nella sua campagna, tale atteggiamento dimostra evidentemente la considerazione che l’imputato ha nei confronti degli animali e la sua richiesta di prestare volontariato in un canile altro non è che il tentativo di evitare una condanna”.

Comunicato integrale