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Italcarni: dipendenti ammettono sevizie.Ora ASL chiuda il macello

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Ultimo aggiornamento

giovedì 11 febbraio 2016

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Si è chiusa con la richiesta di patteggiamento da parte di B.F, M.A. e H.N., dipendenti della Italcarni Srl di Ghedi (Brescia), l’udienza preliminare svoltasi stamattina presso il Tribunale di Brescia, e con richiesta di rito abbreviato da parte degli imputati M.P. e G.B., veterinari della ASL di Brescia.

I dipendenti del macello hanno quindi ammesso le sevizie inflitte agli animali che arrivavano presso la struttura in gravi condizioni, mentre per i veterinari della Asl bisognerà attendere il 22 aprile prossimo, nella cui udienza si deciderà della loro colpevolezza.

“La piena ammissione di colpa dei dipendenti conferma una prassi reiterata all’interno della struttura, di cui i veterinari non possono dirsi estranei – commenta Roberto Bennati, vicepresidente LAV – la richiesta dei due imputati di un parere, a loro difesa, del dottor Varisco dell’IZS di Brescia, rispetto alla salubrità delle carni, ci lascia quantomeno perplessi, considerando che è già disponibile il parere dell’Istituto Zooprofilattico di Torino e di Portici che conferma una elevatissima carica batteriologica, fino a 50 volte superiore al consentito”.

Noi della LAV ammessi parte civile.

Barbara Paladini

COMUNICATO STAMPA