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Latte di soia "e altri veg", abbassiamo l'IVA al 4%!

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Ultimo aggiornamento

martedì 11 febbraio 2014

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Il latte di soia e gli altri latti vegetali sono ormai diffusissimi, anche nei supermercati.

Che significa? Semplicemente che sono sempre più richiesti e consumati  da una fascia sempre più ampia di consumatori. E chi sono? Si va da chi è intollerante al lattosio, a chi è vegan per motivi etici, passando per le persone che ci tengono a mantenere la salute, utilizzando bevande prive di colesterolo e ricche di componenti salutari.

E non solo. Entrare in un bar e chiedere un caffè.  Niente di più facile o comune. Ma se lo vogliamo macchiato o desideriamo un cappuccino?

Fino a poco tempo fa l’unica opzione era l’utilizzo del latte vaccino, con annessi e connessi di sfruttamento e uccisione di animali, per non parlar del Pianeta e della salute. 

Oggi si diffondono, finalmente  sempre più i locali dove, in bella vista,  un cartello annuncia che è possibile avere le varie bevande macchiate con latte di soia.

Un bel passo avanti! Attuabile con facilità dai bar del  centro, dalle caffetterie molto frequentate. Maggiore difficoltà per i piccoli esercizi, che tirano avanti alla giornata e hanno i soldi contati.  Dobbiamo aiutarli, dobbiamo aiutare la diffusione, in casa e fuori, dei latti vegetali.

Che hanno però un costo di media superiore al latte vaccino  - calmierato anche da sussidi – a causa della differenza dell’IVA applicata.

Il latte di mucca gode del privilegio di un mero 4%, quelli di origine vegetale (soia, farro, avena, riso, mandorle, cocco e altri) sono oberati dal 22% di rincaro. Perché sono assimilati a generi di lusso.

Cosa possiamo fare per intervenire in favore del ribasso dell’Imposta di Valore Aggiunto sul latte di soia e sugli altri? Su Change.Org abbiamo la possibilità di firmare una petizione che rivolge al Presidente Letta la richiesta di intervenire su questa istanza.

Come sempre, insieme possiamo fare la differenza.
Più firme raccogliamo, più forte risuonerà sarà la nostra domanda e più famiglie ed esercizi pubblici potranno acquistare con meno sforzo economico i latti che salvano le mucche.

Firma anche tu la petizione e diffondi l’appello!

Paola Segurini, responsabile LAV Cambiamenu