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Liberazione cavie di Farmacologia:per gli imputati chiediamo #assoltipergiustacausa

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Ultimo aggiornamento

martedì 24 ottobre 2017

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Lunedì 30 ottobre seconda tappa per il processo agli attivisti del Coordinamento Fermare Green Hill che, 4 anni fa, occuparono lo stabulario del Dipartimento di Farmacologia dell’Università Statale di Milano riuscendo a portare in salvo 400 topi e 1 coniglio, dopo una trattativa con la Polizia.

Gli  attivisti si erano incatenati, con un lucchetto al collo e ai maniglioni antipanico delle porte dello stabulario, e  sono chiamati a rispondere dei reati di invasione di edificio pubblico, violenza privata e danneggiamento. Di fatto nulla fu danneggiato, ma i ricercatori ritengono che col solo ingresso siano stati vanificati anni di ricerca. Sappiamo bene che questa è solo una scusa perché tutte le volte che le rare volte che le telecamere sono riuscite a entrate in un laboratorio, hanno rilevato irregolarità o animali maltrattatati sotto il profilo fisico e psicologico, lo stesso fatto di vivere in uno stabulario condiziona a tal punto i valori fisiologici dell’animale da rendere inutilizzabile qualsiasi dato anche per la specie stessa.

Il Coordinamento commenta così l’occupazione del 2013: “Lo scopo di quell'azione, oltre alla liberazione di chi viene imprigionato in nome di una scienza crudele e della diffusione delle immagini di quelle squallide gabbie, è stato anche quello di ribadire la nostra ribellione ad un sistema che fa della mercificazione e sfruttamento dell'esistente più debole il suo punto di forza.”

LAV esprime solidarietà per gli imputati e lunedì sarà presente davanti al Tribunale di Milano, con un pacifico presidio per sostenere i ragazzi coinvolti nel processo, chiedendo per loro di essere #assoltipergiustacausa. Vogliamo essere al fianco di una battaglia simbolo dell’antivivisezionismo e per dare voce a chi non ce l’ha: gli animali “da laboratorio”.