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Lupo ucciso,scuoiato e appeso in pubblico.Atto ignobile che va punito

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Ultimo aggiornamento

giovedì 27 aprile 2017

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Un atto criminale, di estrema crudeltà e gravità che non lascia dubbi sulla totale mancanza di controllo del territorio da parte delle istituzioni.”

Con queste parole la LAV commenta la notizia del rinvenimento, nel comune di Suvereto (LI), del cadavere di un lupo, scuoiato e appeso per le zampe posteriori alla segnaletica stradale, con sopra appeso un cartello che recita “No agli abbattimenti sì alla prevenzione”. Un chiaro messaggio intimidatorio inviato a tutti coloro che da mesi si battono perché il nuovo Piano nazionale di gestione del lupo sia approvato il prima possibile senza la parte che riguarda le uccisioni dei lupi.

In alcune formulazioni del Piano voluto dal Ministro dell’Ambiente Galletti, infatti, si sostiene la necessità di uccidere i lupi allo scopo di abbassare il livello dello scontro sociale legato agli atti di predazione nei confronti delle greggi lasciate incustodite al pascolo. “Quanto accaduto a Suvereto è anche il prodotto della politica del Ministero dell’Ambiente che, arroccato su posizioni di strenua difesa della parte del Piano che prevede gli abbattimenti ‘istituzionali’, sta di fatto bloccando l’approvazione del Piano nazionale di gestione del lupo, che già prevede numerose, importanti azioni per la prevenzione del bracconaggio e delle predazioni” dichiara Massimo Vitturi, responsabile LAV area Animali Selvatici.

Ora più che mai l’approvazione del Piano lupo è urgente e necessaria, senza la parte che riguarda gli abbattimenti, così come indicato dalle Regioni, tutte schierate - con le sole eccezioni della Toscana e della provincia di Bolzano - a favore della protezione integrale del lupo, assieme alla stragrande maggioranza dei cittadini e delle associazioni animaliste e ambientaliste.

“Chiediamo alla Procura di Livorno di sequestrare immediatamente il corpo e di inviare subito la salma del lupo al centro di referenza nazionale per la medicina forense veterinaria, istituito presso l’Istituto Zooprofilattico di Grosseto, dove potranno essere svolte le necessarie indagini per identificare i responsabili dell’ignobile atto criminale – conclude la LAV – un atto che deve essere punito con gli strumenti della legalità e non introducendo il ‘bracconaggio di Stato’ che conseguirebbe all’approvazione del testo di Piano lupo sostenuto dal Ministro Galletti”.