Animalisti, ricercatori, cittadini e ora anche i politici chiedono di liberare questi macachi: in più di 1000 abbiamo sfilato sabato 28 giugno per le strade di Modena per gridare forte il nostro no alla vivisezione e chiedere che le scimmie allevate e utilizzate nello stabulario dell’Università vengano liberate.
Per anni la LAV si è proposta di accogliere i macachi facendosi carico della riabilitazione e del loro mantenimento in centri di recupero adatti per questa specie e, ora, una crescente voce animalista, sta facendo pressioni mostrando la realtà di questo orrore e chiedendo la libertà delle scimmie per regalargli la possibilità rarissima di conoscere una vita diversa lontano da paura e costrizione, nella speranza che tale svolta possa essere da esempio anche per tutti gli altri stabulari che usano primati.
La nuova legge, vietando l’allevamento di primati, colpisce direttamente questo stabulario pur non potendo farne nascere altri può continuare a usarli. Ora deve cogliere l’occasione per dismettere gli animali ancora presenti nelle proprie gabbie e sostituire le proprie obsolete ricerche sulle scimmie con modelli alternativi etici, realmente predittivi.
Purtroppo temiamo il peggio per la sorte di questi macachi: esiste infatti la possibilità che siano venduti a un altro laboratorio, o che siano uccisi.
Il Rettore, figura che rappresenta l’integrità morale dell’Università, non può non ascoltare le nostre istanze. Abbiamo chiesto più volte un incontro, e ora anche i rappresentanti dei cittadini italiani hanno firmato una lettera per chiedere la liberazione di queste scimmie.
90 i Deputati e Senatori che si sono rivolti al Rettore.
Unisciti alla voce di chi vuole vedere queste scimmie libere dall’orrore della vivisezione.
Attivati subito, firma e fai firmare la petizione rivolta al Rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia
Guarda il servizio del TG1 "I macachi della discordia" (19 giugno 2014), realizzato da Roberta Badaloni, con l'intervista a Michela Kuan (biologa, resp. LAV Vivisezione).