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Assolti per macellazione rituale in strada. Intervenga Ministro Giustizia

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Ultimo aggiornamento

domenica 08 maggio 2016

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“La sentenza con cui la Corte d’Appello di Genova ha assolto due persone per la macellazione rituale di un capretto in strada, poiché il sentimento religioso sopravanza quello per gli animali, è un’aberrazione giuridica contraddetta dalla granitica giurisprudenza che ha doverosamente applicato dal 2004 ad oggi gli articoli del Codice penale sui reati contro gli animali. Per questo chiediamo l’intervento del Ministro della Giustizia Orlando”

Così Gianluca Felicetti, presidente LAV, riguardo la decisione di annullare una sentenza di primo grado, illustrata dal giudice Mauro Amisano. 

"La norma è chiara, la macellazione rituale, quindi senza stordimento preventivo, non può essere effettuata se non negli impianti autorizzati e questo pronunciamento, purtroppo già passato in giudicato, rischia di farci fare un passo indietro di più di dieci anni ", prosegue il presidente LAV.

La LAV continuerà a battersi fuori e dentro le Aule di Giustizia e del Parlamento, per ottenere almeno l’applicazione delle normative esistenti, la non macellazione degli animali e, laddove ancora permessa, chiede di  seguire l’esempio di Paesi come la Svizzera e la Svezia che hanno imposto lo stordimento preventivo obbligatorio degli animali e sempre negli impianti autorizzati senza alcun arretramento di fronte alle comunità ebraiche e mussulmane.

COMUNICATO INTEGRALE