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Negare opportunità metodi alternativi è miopia scientifica. Replica a La Stampa

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Ultimo aggiornamento

mercoledì 16 marzo 2016

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Se negare validità “scientifica” ai test su animali è una leggenda metropolitana, come scrive il dott. Fiorenzo Conti (Università delle Marche) sulle pagine di Tutto Scienze (La Stampa, pagina 29 del 16 marzo 2016), allora suggeriamo a tutte le baronie che difendono i test su animali di fare un sopralluogo all’ECVAM, il Centro di validazione delle alternative: potrebbe essere d’aiuto nel conoscere le tecniche più all’avanguardia dove ricercatori “di tutto il mondo”, con altissime professionalità, collaborano per dare modelli attendibili, utili per l’uomo, per il Pianeta e le malattie di cui purtroppo siamo afflitti.

Tanto dal punto di vista prettamente “scientifico”, quanto dal punto di vista “etico, filosofico, religioso, affettivo”, sono schiaccianti gli studi e le argomentazioni critiche nei confronti della sperimentazione animale, peraltro mai validata scientificamente.

Che il modello di ricerca “animale” non sia utile per l’uomo non è certo una novità, e sono addirittura le stesse agenzie regolatorie e le industrie che dichiarano la non affidabilità e perfino la pericolosità della sperimentazione animale, come nel caso della recente campagna dell’AIFA (l’Agenzia nazionale del Farmaco), dove consigliavano molta prudenza nel somministrare farmaci ai bambini perché non sono adulti in miniatura, quindi figuriamoci se può esserlo un topo!

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