Home | Notizie | Processo Green Hill: PM chiede condanna per i 4 imputati. Sentenza rinviata a venerdì 23 gennaio

Processo Green Hill: PM chiede condanna per i 4 imputati. Sentenza rinviata a venerdì 23 gennaio

Leggi l'articolo

Ultimo aggiornamento

domenica 11 gennaio 2015

Condividi

Il Giudice del Tribunale di Brescia ha rinviato al 23 gennaio 2015, alle ore 9.00, la sentenza del processo a Green Hill.

“Venerdì 23 gennaio, sarà il giorno della sentenza. Siamo ottimisti”, ha dichiarato Gianluca Felicetti, presidente LAV.

La decisione del Giudice è arrivata alla fine dell’udienza che si è tenuta oggi, 12 gennaio, durante la quale è stata ascoltata la requisitoria del Pubblico Ministero, Ambrogio Cassiani, e le arringhe di difesa e parti civili, con il nostro avvocato Carla Campanaro.
Dettagliata la requisitoria del PM, che ha chiesto per i capi di imputazione del processo 3 anni e 6 mesi per il veterinario Graziosi, 3 anni per Rondot e 2 anni per Bravi e Gotti.

Il Pubblico Ministero ha precisato come la Legge 116/92, che disciplina la sperimentazione animale, prevede che sia assicurato loro benessere e assistenza. “L'etologia riguarda l'imprinting della specie e l'imprinting non può essere modificato, ribaltato o soppresso, come sostiene la difesa di Green Hill. La norma penale interviene a sanzionare se l'uomo cerca di sopprimerla”, ha sostenuto il PM Ambrogio Cassiani.

Il PM ha poi contestato la completezza di verbali e registri di Green Hill, “per esempio, il registro carico/scarico cani non era conforme, dunque impossibile sapere quanti ne erano presenti. Il comportamento dei veterinari ASL che andavano a controllare la struttura era evidentemente doloso. Le visite ASL erano preannunciate e accondiscendenti. La prassi di preavvisare le ispezioni della ASL a Green Hill era sedimentata. Rispetto alla tracciabilità cani a causa dei registri non conformi non sapremo mai il numero esatto dei cani nella struttura e né quanti ne sono stati soppressi".

Il PM ha anche contestato a cinque dipendenti di Green Hill la falsa testimonianza.

L'Avvocato Carla Campanaro, per la LAV parte civile nel processo, ha definito quello a Green Hill un processo innovativo, perché è per la legalità nella vivisezione, “non è vero che in vivisezione si può fare tutto. Va rispettata l'etologia animale indipendentemente dalla destinazione finale”.

A Green Hill essere uccisi era un lusso perché i cani venivano semplicemente lasciati morire”, ha concluso  l’Avvocato Campanaro sostenendo le richieste di pena del PM, la confisca dei beagle salvati e per gli imputati la sospensione delle attività di allevamento

COMUNICATO INTEGRALE