Home | Notizie | Tratta cuccioli: commerciante arrestato grazie a condanne in cui eravamo parte civile

Tratta cuccioli: commerciante arrestato grazie a condanne in cui eravamo parte civile

Leggi l'articolo

Ultimo aggiornamento

giovedì 11 gennaio 2018

Condividi

Apprendiamo con soddisfazione la notizia dell’arresto di un commerciante della provincia di Reggio Emilia, eseguito in conseguenza di un provvedimento emesso dalla Procura generale presso la Corte d’Appello di Milano. L’uomo, che dovrà scontare quasi cinque anni di reclusione, è finito in manette grazie al cumulo di due condanne ottenute in procedimenti penali in cui ci eravamo costituiti parte civile: una emessa dalla Corte di Appello di Milano - per i reati di concorso in uccisione e maltrattamento di animali, frode nell'esercizio del commercio e reati di falso, commessi nel febbraio 2009 tra San Giuliano Milanese e l’Ungheria -, l’altra emessa dal Tribunale di Udine per il reato di traffico illecito di animali da compagnia e falso.

“L’arresto del trafficante di cuccioli è stato reso possibile grazie alla Legge che ha introdotto il reato di traffico illecito di animali da compagnia, fortemente voluta e ottenuta da LAV nel 2010, grazie all’impegno dell’Ufficio legale dell’Associazione e degli avvocati che vi collaborano. – dichiara Ilaria Innocenti, responsabile Area Animali Familiari LAV – Il fenomeno del traffico di cuccioli è purtroppo molto diffuso nel nostro Paese ed è necessario non abbassare la guardia nei confronti di chi lucra sulla vita di giovanissimi cuccioli, introdotti illegalmente e sottoposti a gravi maltrattamenti che possono arrivare fino alla morte. Per questo chiediamo alle Forze dell’ordine la massima attenzione e severità nei confronti dei trafficanti di cuccioli, soprattutto se recidivi.”

Ringraziamo le Forze dell’ordine per l’impegno nel fermare questo trafficante e nel reprimere un fenomeno che costa molte sofferenze agli animali e alle loro madri, e invita a tenere sempre alta l’attenzione verso questo odioso reato.

Un contributo decisivo per la repressione del fenomeno lo possono e lo devono dare anche i cittadini, preferendo sempre l’adozione da un canile o da un gattile, all’acquisto di cani o gatti.