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Traffico cuccioli: condannati tre uomini per uccisione e detenzione incompatibile

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Ultimo aggiornamento

martedì 14 ottobre 2014

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Il Tribunale di Udine ha condannato a sei mesi di reclusione tre uomini, tra cui un allevatore italiano con allevamento in Ungheria, per il reato di uccisione di animali e di detenzione in condizioni incompatibili con la loro natura. Noi della LAV ci siamo costituiti parte civile nel processo.

I fatti risalgono al novembre 2012 quando la Guardia di Finanza fermò un automezzo con 22 cuccioli di cane di diverse razze nel tratto autostradale A4 tra San Giorgio di Nogaro e Latisana.
I cuccioli, così come accertato dal medico veterinario che li visitò, avevano un’età inferiore a quella consentita dalla legge per le introduzioni. Sei cani risultavano, infatti, avere 30/40 giorni, altri nove 40/50 giorni, altri nove avevano un’età di 50/60 giorni e gli ultimi sette un’età sempre inferiore a tre mesi. Parte dei giovanissimi animali erano in cattive condizioni di salute, tutti trasportati in condizioni igieniche precarie tanto che due cuccioli sono deceduti.

Vogliamo ringraziare l’avvocato Maddalena Bosio del Foro di Udine per l’assistenza legale fornitaci e ricordare che adottare dal canile contribuisce in maniera significativa ad arrestare il traffico di cuccioli, un fenomeno ancora presente nel nostro Paese e che costa sofferenza e talvolta anche la vita ad animali giovanissimi, strappati precocemente alle loro madri e sottoposti a lunghi trasporti.

 

Barbara Paladini