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Un rimedio contro il "land grabbing"? Scegli di vivere veg!

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Ultimo aggiornamento

martedì 13 maggio 2014

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A “Expo in città”, manifestazione organizzata in vista di Expo 2015, si parlerà di come l’alimentazione influisce anche sulla giustizia e la pace tra i popoli. 

Si chiama «Land Grabbing», traducibile in "accaparramento (grab) della terra (land)”, il fenomeno per cui i governi o le multinazionali dei paesi più ricchi si appropriano delle terre dei paesi poveri, per coltivarle a basso costo.

L’obiettivo: produrre bio-carburanti e generi alimentari, soprattutto foraggio da destinare agli allevamenti intensivi, in numero sempre crescente a causa del nuovo stile di vita “occidentale” assunto dai paesi emergenti tradizionalmente “a basso consumo di carne” (soprattutto bovina), come Cina, India e Corea del Sud.

La principale vittima di questo “grabbaggio” è l’Africa, seguita dall’Asia e dall’America del Sud. “Come sempre, il prezzo più alto è quello pagato dalle popolazioni locali”, commenta l’avv. Marianna Sala, moderatrice dell’incontro. “I contadini sono cacciati dalle terre in cui vivono da secoli e di cui non detengono formali diritti di proprietà. E con la terra, perdono anche il lavoro e, soprattutto, il diritto al cibo e alla sopravvivenza”.

Ecco allora che uno stile di vita veg diventa l’unica scelta etica perseguibile: uno stile alimentare basato sul consumo consapevole dei prodotti tipici della nostra terra, seguendo il naturale ciclo delle stagioni.

Di questo si parlerà con Paola Segurini, responsabile del Settore Veg della LAV, insieme a Roberto Sensi, di ActionAid, all’appuntamento “Expo in città”, venerdì 16 maggio alle 9.30 presso il Tribunale di Milano, organizzato dall’Ordine degli avvocati di Milano in vista di Expo 2015.