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Vaccini e autismo: una prova in più della pericolosità della vivisezione

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Ultimo aggiornamento

lunedì 24 novembre 2014

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Il tribunale del lavoro di Milano ha stabilito che un bambino affetto da autismo dovrà essere mantenuto a vita con un assegno bimestrale di almeno 1.683 euro pagato dal Ministero della Salute ammettendo una correlazione tra vaccino esavalente e insorgenza della malattia: una sentenza storica che da un calcio netto all’industria del farmaco.

La decisione del giudice è motivata in una ventina di pagine, nelle quali si legge che “è probabile che il disturbo autistico del piccolo sia stato concausato, sulla base di un polimorfismo che lo ha reso suscettibile alla tossicità di uno o più ingredienti (o inquinanti), dal vaccino Infanrix Hexa” prodotto dall’azienda farmaceutica GlaxoSmithKline (GSK); allarmante la notizia di un documento riservato della società sugli effetti collaterali del vaccino esavalente che secondo il perito sarebbero emersi durante la sperimentazione, prima della messa in vendita del prodotto, e “omessi dall’elenco degli effetti avversi sottoposto alle autorità sanitarie”. Particolarmente pericolosa la dose di mercurio contenuta come disinfettante, ora vietato, che nel caso di 6 vaccinazione contemporanee può superare il limite delle soglie di cautela.

Questo caso è l’ennesima dimostrazione di come la sperimentazione pre-clinica sugli animali non dia nessuna tutela alla nostra specie, ma anzi la esponga a pericoli e gravi rischi. La lobby vivisettoria e gli interessi economici non hanno nulla di etico, al contrario di quanto venga  subdolamente comunicato in frasi come “è meglio sacrificare un topo per salvare un bambino”.

I piccoli sono tra le categorie più esposte in quanto hanno vie di assimilazione e distribuzione diverse da un adulto; concetto pubblicizzato anche in una recente campagna dell’AIFA promossa per tutelare i bambini dall’abuso di farmaci destinati ai genitori o ai nonni. Un messaggio che ci trova d’accordo ma la cui conseguenza logica è evidente: se persino tra adulto e bambino vi è diversa reazione/rischio rispetto al farmaco come possono essere sicuri gli stessi composti se settati su topi e ratti…?!

Michela Kuan

responsabile Settore Vivisezione