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Il delfino parlante che fa impazzire il web

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Ultimo aggiornamento

mercoledì 02 aprile 2014

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Italiano il delfino “parlante” che fa impazzire il web: il video sta facendo il giro del mondo!

 

Ma è una leggenda, la verità è che negli zoo d’acqua i delfini soffrono perché gli sono impediti comportamenti vitali e naturali come percorre decine di chilometri al giorno, socializzare o procurarsi il cibo!

La comunicazione e l’interazione sociale non sono affatto un’esclusiva umana: anche i cetacei usano un loro complesso linguaggio e sono mammiferi con una intensa vita di relazione e familiare. Al momento della cattura o per il trasferimento nei delfinari, il nucleo familiare viene separato per sempre. Questi animali sono costretti ad esibirsi come fossero acrobati, per un pubblico che forse è incuriosito ma di certo non li conosce né li rispetta. 

“Sono almeno tre i principali problemi che causano un elevato stress a orche e delfini in cattività rispetto alla vita in natura – spiega Samantha Berg, ex addestratrice di cetacei, protagonista del documentario Blackfish, un film-verità sulla cattività delle orche presentato in anteprima in Italia con LAV e Marevivo – Il primo è la mancanza di adeguato movimento: in natura le orche nuotano tra 80 e 100 miglia al giorno, quindi non importa quanto grande sia la vasca, è sempre una vasca. Il secondo problema è che questi sono animali che in natura hanno vite sociali complesse, pensate che possiedono un’area del cervello che gli umani non hanno affatto, e s’identificano molto con il branco. In cattività le loro strutture sociali vengono cambiate continuamente dagli umani, non hanno la possibilità di risolvere spontaneamente gli stress sociali e questo causa un elevato grado di aggressività.”

“Un terzo problema – conclude l’ex-addestratrice Samantha Berg - è che in cattività questi animali vengono nutriti con pesce surgelato, che non soddisfa i loro bisogni nutrizionali perché perde buona parte del suo contenuto d’acqua, di minerali e di vitamine. Sono cronicamente stressati a causa della malnutrizione e della disidratazione, e lo stress li rende più vulnerabili alle malattie. Il tasso medio di mortalità delle orche catturate e tenute in cattività è due volte e mezzo più alto rispetto alla vita in natura. Gli zoo d’acqua non hanno alcuna valenza educativa, fanno spettacolo, come i circhi, e per fare questo si forzano comportamenti innaturali. Evitare di assistere a questi show,  è la forma di protesta  più efficace. E’ importante anche fare pressioni perché non sia più permesso allevare questi animali in cattività né catturarli. Orche e delfini potrebbero essere accolti in qualche Santuario del mare dove gli animali verrebbero accuditi da personale esperto, vivrebbero nell’ambiente naturale, senza essere costretti a fare i clown”. 

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