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How To (cosa fare se): come riconoscere un maltrattamento

I fatti recenti, tristemente noti al grande pubblico, di maltrattamento nei confronti degli animali sono, in realtà, purtroppo molto più frequenti di quanto si possa immaginare. Ma cosa possiamo fare noi per dire basta? Sicuramente, saper riconoscere i casi di maltrattamento e denunciarli ai nostri Sportelli è una soluzione.

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Sappiamo davvero riconoscere un maltrattamento?

Quali sono le pratiche e le situazioni che rientrano nei maltrattamenti, come segnalarle e quali sono le leggi a riguardo?   

Quello che all’apparenza può sembrare un comportamento innocente nei confronti di cani e gatti, potrebbe in realtà essere considerato come una violenza dall’animale.

6 casi di maltrattamento da riconoscere e segnalare

Tenere il cane a catena può essere devastante per la sua salute psicofisica, limitandone il movimento e la possibilità di socializzare.

I casi più gravi sono regolati dagli artt. 727 e 544-ter del Codice penale, ma in Italia non esiste ancora un regolamento Nazionale specifico sulla detenzione degli animali.

Non esiste una norma nazionale che vieti, in linea generale, di detenere cani e gatti sul balcone, ma alcuni regolamenti comunali prevedono che sia un illecito quando avviene per un arco di tempo prolungato.

Tutti i casi vanno quindi valutati attentamente prima di procedere con segnalazioni o denunce.

L’isolamento sociale è una condizione incompatibile con la natura del cane e sfocia spesso in incuria, anche dal punto di vista sanitario.

È quindi molto importante considerare questi aspetti come materia da segnalare alle forze dell’ordine e alle associazioni di protezione animale per opportune verifiche.

Nonostante spesso la magistratura penale ne punisca l’utilizzo, in Italia è ancora legale vendere ed acquistare collari elettrici.

Nonostante ciò, chi assiste al loro utilizzo su un cane, può valutare segnalazioni per maltrattamento, meglio ancora se corredate da foto o video sul loro utilizzo.

Nel caso del taglio di coda e orecchie, invece, il Codice penale prevede reclusione e multa, a meno che non siano effettuati per motivate ragioni di medicina veterinaria e nell’interesse di un animale.

È quindi sempre il caso di segnalare casi di questo genere, a meno che non si abbia la certezza che si tratti di interventi per la salute del cane.

Nessuna legge nazionale o regionale impedisce o può impedire di somministrare cibo alle colonie feline.

Esiste, però, il divieto di violarne l’habitat o di avere comportamenti lesivi nei confronti dei gatti e, per questo, eventuali atteggiamenti di questo tipo devono essere segnalati tempestivamente.

Che cosa facciamo

Per contrastare i maltrattamenti ai danni di animali familiari:

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