Home | ... | | TAR: sono salvi i 140 suidi della Sfattoria degli Ultimi

TAR: sono salvi i 140 suidi della Sfattoria degli Ultimi

Per contenere la Peste Suina Africana, la ASL 1 di Roma aveva disposto l’abbattimento di questi animali, nonostante non siano malati e la struttura abbia ottemperato alle norme sulla biosicurezza.

Leggi l'articolo

Ultimo aggiornamento

lunedì 08 agosto 2022

Topic


Condividi

Questi animali salvati da diverse forme di sfruttamento o maltrattamento, ora, di nuovo, rischiano la vita.

È la situazione dei 140 suidi ospitati presso la Sfattoria degli Ultimi, a nord di Roma. L’ASL 1 ha infatti oggi disposto l’abbattimento di tutti gli animali, eccetto due, nonostante non siano malati e la struttura abbia ottemperato alle norme sulla biosicurezza, motivando la disposizione con la necessità di mettere un freno alla diffusione della Peste Suina Africana (PSA).

Ma gli animali sono detenuti in una zona recintata, nel rispetto delle norme di biosicurezza proprio per evitare il contagio, e sono animali sottratti alla filiera alimentare in cui non rientreranno mai.

Abbiamo dato fin da subito il nostro supporto alla Sfattoria, diffidando l’ASL dal procedere con l’abbattimento in quanto ingiustificato e non necessario, e rinnoviamo il nostro sostegno che daremo anche con il nostro Ufficio Legale per un immediato ricorso al TAR che a nostro avviso blocca la disposizione.

Chiediamo l'intervento del Presidente della Regione Lazio Zingaretti e dell'Assessore regionale D'Amato perchè strutture come quella della Sfattoria di Roma sono anche realtà preziose che offrono una seconda opportunità ad animali sequestrati, vittime di maltrattamenti o sfruttamento, e che svolgono quindi una funzione sociale e pubblica, oltre che educativa, di grande valore. Realtà che si fanno carico di spese che altrimenti dovrebbero essere sostenute dalle Amministrazioni pubbliche.

Rinnoviamo infine la richiesta, già inviata formalmente alla Direzione Generale del Ministero della Salute, di eliminare il limite di due suidi non DPA, pensato per privati ma non applicabile a rifugi e centri di recupero animali, decisione che contraddice il passo avanti fatto dal Ministero a febbraio scorso con il riconoscimento di questa nuova categoria di suidi, sempre più riconosciuti come animali familiari.

Ricordiamo infine che la PSA non è una zoonosi e non è dunque trasmissibile all’uomo. Si tratta di una malattia molto contagiosa e mortale che colpisce tutti i suidi, selvatici e domestici, e che facilmente prolifera proprio grazie alle alte densità che caratterizzano la maggioranza degli allevamenti di suini in Italia.

Scopri tutti gli aggiornamenti!


Scopri di più