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Un calcio al cane per educarlo. LAV parte civile al processo

Aperto oggi a Fermo il processo contro l'addestratore denunciato per maltrattamento da LAV e altre associazioni.

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martedì 20 giugno 2023

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Animali familiari

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Servono regole stringenti: no violenza e coercizione fisica o psicologica.

Si è aperto oggi presso il Tribunale di Fermo il processo nei confronti dell’addestratore di cani Claudio Mangini, che nell’aprile del 2021 venne denunciato da LAV e altre associazioni animaliste per aver sferrato un potentissimo calcio sul fianco di un cane lupo cecoslovacco. Il cane si era avvicinato a un altro cane durante una sessione di “addestramento”, in cui l’animale era stato vessato psicologicamente e fisicamente per ottenerne una completa sottomissione.

Il video del gesto, diventato a suo tempo virale, è stato mostrato anche oggi in aula dove LAV e altre associazioni si sono costituite parte civile per evidenziare la necessità di distinguere la violenza e i maltrattamenti nei confronti degli animali da percorsi educativi e riabilitativi. Simili “metodi” devono essere messi fuori legge, così come deve essere fatto ordine nelle professioni cinofile.

Da tempo abbiamo sollevato il problema del Far West che caratterizza il settore delle professioni cinofile. Due anni fa, all’indomani di questo grave episodio, siamo stati convocati per una audizione alla Commissione Agricoltura del Senato, con l’obiettivo di un confronto sul raggiungimento di un testo unico sulle professioni cinofile. La proposta di legge che ne seguì non venne approvata; pertanto, tali professioni non sono ancora regolamentate e il rischio che i cani vengano maltrattati da sedicenti addestratori, invece che aiutati, è molto alto. Servono quindi regole stringenti, in particolare sulla formazione e gli enti che la erogano, escludendo totalmente ogni forma di violenza e coercizione fisica o psicologica LAV