Bene la condanna, ma servono pene più severe per chi uccide e maltratta gli animali!
È stato condannato ad 8 mesi di reclusione l’avvocato di Macerata per aver ucciso i suoi 3 setter irlandesi con cui viveva.
Li ha uccisi tutti e 3, avvelenandoli lentamente con del topicida nel cibo. Poi ne ha dato il triste annuncio sui suoi social, denunciando alle autorità l’evento e attribuendo ad altri l’accaduto.
Grazie a precise indagini che hanno ricostruito l’uccisione, mettendo insieme una serie di indizi specifici e concordanti - dall’acquisto del topicida documentato dalle immagini della videocamera del ferramenta alla somministrazione del veleno agli animali - si è potuti giungere al processo e quindi alla condanna.
La condanna è un dato importante: significa che l’uomo è stato riconosciuto colpevole. Ma la pena ad 8 mesi non è commisurabile alla lenta uccisione di 3 animali con cui “avrebbe” dovuto avere un legame affettivo, e alla precisa volontà di far ricadere la colpa su persone estranee ai fatti. L’aggravante è che il tutto è stato commesso da un uomo di legge, forse consapevole che non avrebbe corso troppi rischi. È necessario che le pene per chi uccide e maltratta gli animali vengano realmente inasprite, affinché nessuno se la possa cavare con soli 8 mesi di reclusione.
Ringraziamo l’Avv. Tommaso Rossi del foro di Ancona per l’assistenza legale e plaudiamo alla Regione Carabinieri Forestale “Marche” Stazione del Conero, grazie alle cui intuizioni investigative si è avviata l’indagine.