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Sentenza Green Hill: animali esseri senzienti, non prodotti

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Ultimo aggiornamento

martedì 24 marzo 2015

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“L’animale non è un semplice patrimonio, da gestire secondo logiche aziendali ispirate al minor costo, ma un essere senziente da tutelare nella propria specifica etologia, pena l’integrazione del delitto di uccisione e maltrattamento”

Questo, in estrema sintesi, l’importante principio sancito dalla sentenza n.210 – emessa il 23 gennaio 2015 e le cui motivazioni sono state depositate il successivo 24 marzo - che ha condannato i vertici della Società Green Hill srl 2001 per il delitto di maltrattamento e uccisione di animali, disponendo anche la confisca di tutti gli animali e la pena accessoria della sospensione dell’attività di allevamento per due anni in base all’art. 544 sexies c.p., con una sentenza storica per la repressione dei crimini contro gli animali, che getta forti ombre sulla legittimità dei controlli operati sulla struttura prima dell’ispezione del Corpo Forestale dello Stato da cui è scaturito il sequestro. 

Leggi il commento dell’Avv.Carla Campanaro, Responsabile Ufficio Legale della LAV.