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5X1000: l’appello del terzo settore per eliminarne il tetto

Insieme ad altre 65 organizzazioni nella campagna 5 per mille, ma per davvero”.

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venerdì 05 settembre 2025

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#5x1000

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Il tetto limita la piena destinazione del 5x1000 agli enti beneficiari

Nel 2024, il vincolo imposto dallo Stato ha ridotto il contributo effettivo al 4,3 per mille, sottraendo 79 milioni di euro agli enti beneficiari.

VITA, impresa sociale editoriale, e 66 tra le principali organizzazioni del Terzo settore, con la campagna di mobilitazione collettiva “5 per mille, ma per davvero” chiedono al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Governo e al Parlamento l'eliminazione del tetto che limita la piena destinazione dei fondi raccolti con il 5 per mille.

L'obiettivo è fare in modo che la scelta di 18 milioni di cittadini contribuenti sia pienamente rispettata e che tutti i fondi raccolti con il 5 per mille arrivino realmente agli enti beneficiari.

Dal 2006 questa importante norma di sussidiarietà fiscale consente a ogni contribuente, senza oneri, di destinare il 5 per mille delle proprie imposte a organizzazioni ed enti che svolgono attività di utilità sociale. Tuttavia, il tetto fissato dallo Stato stabilisce un limite massimo alle risorse che possono essere effettivamente distribuite (attualmente 525 milioni di euro); così, anche se le scelte complessive dei cittadini superano questa soglia, la quota eccedente resta nelle casse dello Stato e non può essere devoluta agli enti beneficiari.

Nel 2024 i cittadini che hanno firmato per il 5 per mille sono stati 18 milioni, per un totale di 603,9 milioni di euro destinati a enti del Terzo settore, ma a causa del tetto, ben 79 milioni di questa somma non arriveranno mai agli enti beneficiari.

Il 5 per mille è una delle più autentiche espressioni di democrazia fiscale e partecipazione civica. Ma oggi, a causa del tetto imposto, ciò che arriva davvero agli enti è solo un 4,3 per mille: un segnale che rischia di minare la fiducia dei cittadini e la capacità del Terzo settore di generare impatto sociale. Assieme alle associazioni del Terzo settore chiediamo al Presidente del Consiglio, al Governo e al Parlamento di ascoltare questo appello e di restituire al 5 per mille la sua funzione originaria, eliminando il tetto e permettendo che ogni scelta sia rispettata fino in fondo. Stefano Arduini, direttore di VITA e portavoce della campagna

Il Terzo settore italiano è oggi una componente fondamentale della crescita e della coesione sociale, con un valore economico di 84 miliardi pari al 4,4% del PIL [1].
Secondo dati ISTAT del 2022 inoltre, sono oltre 360.000 gli enti attivi, oltre 910.000 i lavoratori dipendenti e 4,6 milioni i volontari [2].

Eppure, uno degli strumenti più partecipativi e trasparenti, il 5 per mille, continua a essere limitato da un tetto che ne riduce l'efficacia e la portata.

La richiesta rappresenta un atto di coerenza e rispetto verso chi sceglie di sostenere gli enti del Terzo settore, grandi e piccole organizzazioni, per realizzare progetti concreti per il bene comune.

È stata attivata una pagina dedicata, dove sono disponibili materiali informativi e un media kit con risorse grafiche, utili per sostenere l'iniziativa attraverso la condivisione sui propri canali social, oltre alla raccolta di tutti gli articoli pubblicati da VITA sul tema.

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[1] "Terzo settore. Protagonista della crescita e della coesione sociale del Paese: evoluzione e sfide”- Rapporto Terzo Settore 2024

[2] Censimento permanente ISTAT istituzioni nonprofit edizione 2022