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Appello al Governo italiano: si faccia portavoce di introdurre in UE divieto di vendita di animali on-line

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Ultimo aggiornamento

giovedì 03 febbraio 2022

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Sono iniziati i negoziati interistituzionali tra Commissione europea, Consiglio Ue e Parlamento europeo sul Digital Services Act (DSA), la proposta di regolamento europeo sui servizi digitali che mira a creare uno spazio digitale più sicuro per gli utenti, anche attraverso regole per contrastare prodotti, servizi o contenuti illegali online.

Le piattaforme possono essere utilizzate, infatti, come mezzo per la vendita online servizi o di beni illegali, tra questi anche gli animali.

La grande maggioranza dei cuccioli provenienti dal commercio illegale transfrontaliero, ad esempio, sono venduti online, spesso troppo giovani per viaggiare e per essere stati vaccinati nei confronti della rabbia e/o accompagnati da passaporti falsi.

Il commercio illegale cani e gatti rappresenta sofferenza per gli animali coinvolti e le loro madri e un rischio concreto per la salute pubblica. La rabbia, una zoonosi letale che causa 59.000 morti a livello globale ogni anno, sta diventando sempre più diffusa in paesi come i Paesi Bassi, la Polonia o la Francia a causa dell'afflusso di cuccioli non vaccinati.

Il fenomeno riguarda tutti gli Stati membri dell’UE; quindi, solo una soluzione a livello dell'UE sarà in grado di affrontare un problema paneuropeo.

Per questo motivo abbiamo chiesto al Governo italiano di farsi portavoce di una modifica alla proposta di Regolamento finalizzata al divieto di vendita di cani e gatti e di altri animali.

Una proposta coerente alla luce del fatto che entro l’8 maggio prossimo il Governo è chiamato ad approvare lo Schema di Decreto Legislativo per adeguare la normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento europeo 2016/429 relativo alle malattie animali trasmissibili prevedendo, come stabilito dall’articolo 14 lettera q) della Legge di delegazione europea n. 53 del 22 aprile 2021, il divieto di importazione, detenzione e riproduzione di animali selvatici nonché ulteriori misure restrittive al commercio di animali.