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Basta animali allevati in gabbia: l'Italia si schieri a favore degli sforzi della Commissione europea contro le gabbie

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Ultimo aggiornamento

domenica 20 marzo 2022
Foto di AP

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L’Italia ha un’occasione unica di ricoprire un ruolo da protagonista e cambiare il destino di oltre 300 milioni di animali allevati a fini alimentari in Europa (40 milioni a livello nazionale), che ogni anno vivono reclusi nelle gabbie degli allevamenti intensivi!

Questo il nostro appello, insieme alle 22 organizzazioni della coalizione italiana End the Cage Age.

Il 30 giugno dello scorso anno, infatti, la Commissione europea si è impegnata a eliminare gradualmente l’uso delle gabbie negli allevamenti europei tramite una normativa dedicata - un risultato straordinario dovuto alle 1,6 milioni di persone che hanno firmato l’Iniziativa dei cittadini europei (ICE) End the Cage Age. Una volta presentata, la proposta legislativa dovrà essere approvata anche dal Consiglio dell’Unione europea, formato dagli Stati Membri. Per questo è fondamentale che l’Italia sostenga senza riserva questa transizione.

Tuttavia, non solo il Governo italiano non ha ancora preso una posizione netta contro le gabbie, ma è in procinto di fare una vera e propria operazione di “sdoganamento” della produzione intensiva (e quindi anche in gabbia) tramite la proposta di decreto interministeriale SQNBA, una certificazione sul ‘benessere animale’ che - nel testo attuale - tradisce qualunque ispirazione di trasparenza e verità nei confronti di animali e consumatori.

Chiediamo che il Governo italiano prenda una posizione netta sulla questione, proponendo anche in materia attiva una normativa nazionale contro le gabbie. Con l’inaccettabile proposta di etichettatura di questi giorni si sta compiendo un errore clamoroso, ma si può ancora cambiare traiettoria.