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Vittoria: la birra Asahi non testera' piu' sugli animali! #BASTATESTANIMALI

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Ultimo aggiornamento

martedì 28 luglio 2020

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Una notizia positiva per gli animali e per tutti i consumatori di birra arriva da oltre oceano:
 

il noto Gruppo Asahi che possiede Asahi Breweries, Asahi Soft Drinks e Asahi Group Foods, ha risposto positivamente alla richiesta dell’associazione animalista giapponese JAVA (Japan Anti-Vivisection Association) di smettere di testare i propri prodotti su animali.

Dopo anni di campagne, sostenute anche da LAV in Italia e da altre associazioni europee, la nota marca di birra, venduta comunemente anche nel nostro Paese, ha dichiarato che entro la fine del 2021 vieterà totalmente i test sugli animali, sia per gli alimenti che per le bevande.

A ciò si aggiunge il bando immediato per le altre linee di produzione della stessa società che comprendono anche cosmetici e prodotti medicali, come trattamenti per l’acne e per l’opacità della pelle.

Anche se sembra incredibile che il noto marchio testasse ancora i suoi prodotti sugli animali, e nonostante ci sia ancora un anno e mezzo perché la decisione presa divenga operativa, accogliamo con soddisfazione la volontà di porre fine ai test e l’indicazione di una data certa per la loro sospensione.

Ricordiamo che, proprio grazie alle pressioni delle associazioni animaliste, la più grande azienda cosmetica giapponese, Shiseido, insieme ad altri noti nomi, hanno già messo fine ai test su animali sebbene la legge giapponese lo permetta ancora, riflettendo l’impegno dell’Europa e la volontà della grande maggioranza dei cittadini che, a livello globale, sono contrari ai test animali, soprattutto per fini cosmetici.

Non dobbiamo illuderci che gli alcolici vengano testati su animali solo all’estero! Gli effetti di questa sostanza d’abuso, noti sull’uomo da tempo, ancora oggi sono paradossalmente oggetto di sperimentazione animale, invece di essere studiati con seri e affidabili approcci epidemiologici e metodi alternativi.

Un esempio tra i più incredibili? Lo studio italiano sull’esposizione all’alcol nei neonati, dove dei piccoli di ratto sono stati separati dalla madre e costretti a inalare vapori densi di alcol. Dopo tre mesi, ad alcuni animali sono state iniettate direttamente nel cervello alcune delle sostanze chimiche oggetto della sperimentazione per poi essere soppressi, mentre i restanti individui sono stati direttamente uccisi e sezionati (Dipartimento di psicologia, Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano).

Nel 2020 un simile orrore non dovrebbe più essere permesso!

Grazie a quanto ottenuto e confermato nella conversione del Decreto Legge “Milleproroghe”, auspichiamo che il divieto di test animali per le sostanze di abuso entri finalmente in vigore in Italia dal 1 gennaio prossimo senza alcuna nuova ulteriore proroga, segnando una svolta per i diritti degli animali e delle persone vittime di dipendenze.