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Bocconi avvelenati, madre e figlio a giudizio a Benevento

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Ultimo aggiornamento

domenica 03 novembre 2013

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Madre e figlio sono stati rinviati a giudizio dalla Procura della Repubblica di Benevento per aver disseminato nel loro giardino e in quello della vicina polpette di carne avvelenate.
 
I fatti risalgono a febbraio 2012 quando una signora residente a Castelvenere (Benevento) ha notato nel suo giardino una polpettina di carne e ha avvertito la Questura di Benevento.

Sul posto è intervenuta una volante: gli accertamenti degli agenti nel giardino della signora, e in quello confinante, portarono alla scoperta di altre polpette, che, a detta degli stessi proprietari, subito interpellati, erano state da loro preparate con pezzi di vetro e veleno perché i gatti stavano distruggendo il giardino!

 Le analisi dell’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno hanno confermato la presenza di veleno. Così madre e figlio dovranno rispondere di tentata uccisione di animali.

 Spargere bocconi avvelenati è vietato dalla legge ed è estremamente pericoloso anche per la salute pubblica e per l’ambiente.

 Oggi ci siamo costituiti parte civile nel processo: ringraziamo l’avvocato Cipriano Ficedolo del foro di Benevento, che ci assiste, e la Questura di Benevento che ha condotto indagini puntuali e accurate grazie alle quali si è giunti al rinvio a giudizio, e ci auguriamo che il processo si concluda con pene esemplari per gli imputati.

Inoltre, considerati i numerosi casi di avvelenamento che stanno mietendo numerose vittime animali nel beneventano, e la potenziale pericolosità per i cittadini derivata dallo spargimento di bocconi avvelenati nell’ambiente, chiediamo al Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Nunzia De Girolamo, di intervenire, anche in collaborazione con il Ministero della Salute, affinché siano prese tutte le misure di prevenzione, controllo e sensibilizzazione che un problema così serio rende assolutamente necessarie.