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Bocconi avvelenati: la strage non si arresta, occorre denunciare

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Ultimo aggiornamento

giovedì 19 febbraio 2015

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Ancora un caso di bocconi avvelenati, questa volta a Siracusa, dove almeno sei cani sono morti dopo le atroci sofferenze provocate dall’ingestione del veleno. E’ il secondo atto di questo tipo avvenuto negli ultimi venti giorni a Siracusa e l’ultimo di una lunga serie, che interessa l’intero territorio nazionale. Un fenomeno inquietante, quello dell’avvelenamento di animali a causa di bocconi disseminati sul territorio, sempre più frequentemente riportato dalle cronache cittadine e recentemente oggetto di una indagine dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe), che ne segnala il preoccupante aumento.

Fondamentale, per far emergere la gravità del fenomeno, è stata l’Ordinanza contro i bocconi avvelenati emanata nel 2008 e reiterata negli anni, di cui da tempo chiediamo la trasformazione in legge, per fornire garanzie di tutela ed assicurare il mantenimento di indispensabili strumenti di prevenzione, attivazione delle attività competenti e procedure omogenee.

La legge è un importantissimo strumento a nostra disposizione per sconfiggere il fenomeno ed è indispensabile favorirne l’applicazione: per fermare questa continua strage, tutti i casi di avvelenamento devono essere documentati e denunciati.

La denuncia, oltre a rendere possibile l’identificazione e la punizione degli avvelenatori testimonierà la gravità del problema e aiuterà la nostra azione di contrasto agli avvelenatori. Inoltre, l’importanza della denuncia è sottolineata dall’Ordinanza stessa che, in caso di decesso, obbliga il proprietario o detentore dell’animale a darne immediata comunicazione all’Autorità competente.

Ilaria Innocenti 
Responsabile LAV Settore Cani e Gatti

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