Dopo lo sciacallo dorato rinvenuto avvelenato a settembre.
Dopo che a luglio scorso a Castelrotto era stato rinvenuto il corpo di uno sciacallo dorato avvelenato, a settembre, nel parco Naturale Fanes-Sennes-Braies nella Provincia Autonoma di Bolzano, era stato individuato un lupo ucciso dai bracconieri, privo di testa, zampe e coda .
Ora, a seguito delle indagini avviate da carabinieri e Corpo Forestale provinciale, un uomo è stato denunciato per detenzione illegale di armi da fuoco, silenziatore, ottiche termiche e notturne, nonché dell’uccisione di uccelli appartenenti a specie protetta.
Questo nuovo episodio di bracconaggio testimonia come anche la Provincia di Bolzano sia un territorio in mano alle scorribande di bracconieri e giustizieri fai da te, un vero far west– con un’amministrazione che, succube degli allevatori, negli ultimi anni ha fatto di tutto per alimentare un brodo di coltura nel quale sono maturate le reazioni che hanno portato all’uccisione legale e illegale dei lupi, arrivando addirittura a decretare che in quella Provincia non è possibile utilizzare i sistemi di prevenzione delle predazioni ma si deve ricorrere solamente alle uccisioni dei lupi.
Si tratta di una situazione drammatica nella quale l’amministrazione provinciale non ha ancora preso una netta posizione di condanna, né tantomeno ha annunciato misure di contrasto straordinarie nei confronti di chi vigliaccamente utilizza il veleno o le armi per uccidere animali innocenti, mentre si spertica in lodi e salamelecchi nei confronti dei neo-cacciatori che da quest’anno saranno legittimati a uccidere ancora più animali selvatici per soddisfare la loro sanguinaria passione.
La Provincia di Bolzano ha una
chiara delega dallo Stato per la tutela degli animali selvatici, chiediamo quindi alla Giunta Kompatscher la realizzazione urgente di misure straordinarie per il contrasto del bracconaggio in quella provincia.