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Brescia, cani con coda e orecchie tagliate: due condanne

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Ultimo aggiornamento

lunedì 24 ottobre 2016

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Si è concluso oggi con una condanna il processo a carico di un veterinario ASL, imputato anche nel processo Italcarni, e della moglie di un noto veterinario libero professionista che, nell’ambito della stessa vicenda legata al taglio di coda e orecchie su alcuni cani, cuccioli e adulti, aveva già patteggiato una pena di 9 mesi di reclusione.

Il Tribunale di Brescia ha condannato il veterinario e la donna che, nell’udienza preliminare del 16 febbraio scorso avevano chiesto il rito abbreviato, rispettivamente per omessa denuncia il primo e tentato maltrattamento la seconda.

Siamo soddisfatti per questa condanna. Il taglio di coda e orecchie non è permesso, la Legge 4 novembre 2010 n. 201, all’articolo 10 vieta infatti espressamente gli interventi chirurgici destinati a modificare l’aspetto di un animale da compagnia o finalizzati ad altri scopi non curativi, facendo particolare riferimento ai casi di taglio di coda ed orecchie.

“Ci auguriamo che l’Ordine dei Medici Veterinari di Brescia voglia impartire il massimo della sanzione disciplinare nei confronti dei veterinari coinvolti. Sottoporre animali a interventi chirurgici di amputazione non necessari rappresenta una grave violazione del Codice Deontologico della professione che deve essere orientata al servizio della collettività e a tutela della salute degli animali e dell’uomo”, dichiara Ilaria Innocenti, responabile Area Animali Familiari della LAV.