Home | Notizie | Associazioni denunciano:progetto di etichettatura nazionale tradisce una reale transizione ecologica

Associazioni denunciano:progetto di etichettatura nazionale tradisce una reale transizione ecologica

Leggi l'articolo

Ultimo aggiornamento

martedì 15 marzo 2022

Condividi

Le 14 Associazioni aderenti alla “Coalizione contro le #BugieInEtichetta”* denunciano che i Ministeri della Salute e delle Politiche Agricole hanno deciso di accelerare con l’istituzione di una certificazione nazionale volontaria sul benessere animale che tradisce qualunque ispirazione di trasparenza e verità nei confronti dei consumatori e che promuove un inganno che andrà a discapito di animali, cittadini, aziende virtuose, e ambiente.

Per questo le Associazioni chiedono con forza e urgenza ai Ministri Stefano Patuanelli e Roberto Speranza di far proprie le modifiche segnalate per impedire che l’intera operazione si traduca in un clamoroso esempio di #BugieInEtichetta.

In un momento in cui emergono con forza tutte le fragilità dell’economia italiana ed europea, il Ministero della Salute e quello delle Politiche Agricole si apprestano ad approvare un decreto che istituisce un’etichetta “Sistema di Qualità Nazionale Benessere Animale” (SQNBA) fuorviante, incapace, visto l’assenza di livelli di qualità crescenti, di favorire una reale transizione verso sistemi di produzione che si allontanino dalle condizioni tipiche degli allevamenti intensivi che, come stiamo purtroppo constatando proprio in questo momento, sono fortemente dipendenti da massicce importazioni di materie prime soggette a forti oscillazioni dei prezzi e speculazione, livellando al ribasso tutta la filiera italiana della produzione alimentare e dimenticandosi di tutti gli impegni presi per una transizione adeguata a forme che garantiscano livelli maggiori di  benessere animale.

Si tratta di un vero e proprio autogol anche in termini di marketing, che lascerebbe il Made in Italy sulla strada del vecchio modello di produzione ai danni di animali, ambiente e clima, svalutando completamente gli impegni già presi da produttori e aziende che stanno realmente lavorando su politiche di miglioramento del benessere animale, favorendo invece chi lavora ai margini degli standard minimi di legge, creando una sorta di concorrenza sleale e una comunicazione istituzionale molto fuorviante per i consumatori“, dichiarano le Associazioni

Da molti mesi era stata messa in luce le necessità di una profonda revisione della proposta del SQNBA, portato avanti dai Ministeri delle Politiche Agricole e della Salute insieme con Accredia, e istituito nel luglio 2020 con l’articolo 224 bis nel Decreto Rilancio, inviando più volte proposte precise e puntuali anche su richiesta esplicita del Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli.

Tuttavia, le voci della società civile e di chi ha proposto dei miglioramenti reali al decreto e al disciplinare per l’allevamento dei suini – ora apparentemente messo da parte ma considerato, da quanto è stato comunicato dai funzionari ministeriali, praticamente pronto – sono rimaste totalmente inascoltate.

COMUNICATO ASSOCIAZIONI