Home | Notizie | Diciamo no al massacro di animali annunciato nei parchi nazionali

Diciamo no al massacro di animali annunciato nei parchi nazionali

Leggi l'articolo

Ultimo aggiornamento

lunedì 07 settembre 2015

Condividi

Nel corso della festa dell’Unità tenutasi a Milano, il 6 settembre si è creata una vera e propria alleanza per la distruzione dell’ambiente: cacciatori a braccetto con Legambiente e Federparchi, tutti uniti con l’obiettivo di far entrare i cacciatori nei parchi nazionali.

L’idea lanciata dal palco della festa nazionale del PD, è quella di uccidere gli animali selvatici che vivono nei parchi, per trasformarli in merce da avviare ai mercati nazionali: un’idea aberrante che viola in un sol colpo almeno due leggi dello Stato, quella sui parchi e quella sulla tutela degli animali selvatici.

“Utilizzando il pretesto della tutela della biodiversità viene proposta l’apertura ai fucili dei cacciatori e alla loro passione sanguinaria, delle zone a più alto valore ecologico del nostro Paese – commenta Massimo Vitturi, responsabile LAV Animali selvatici – una proposta aberrante e anticostituzionale, che se dovesse essere attuata procurerà la morte di migliaia di animali e la definitiva sparizione dei parchi, intesi come ambiti di tutela dell’ambiente a beneficio di tutti i cittadini”.

I cacciatori sono i responsabili diretti e conclamati dell’importazione nel nostro Paese di una razza di cinghiali proveniente dall’est Europa. Animali molto più grandi e prolifici di quelli nazionali, che hanno rapidamente preso il predominio del territorio, determinando i danni all’agricoltura oggi utilizzati come giustificazione al loro massacro. E’ quindi sui cacciatori che devono ricadere le misure che puntano alla riduzione dei danni procurati all’agricoltura, non agli incolpevoli cinghiali.

“Per questo motivo chiediamo al Governo che per almeno un anno il gettito fiscale proveniente dalle licenze di caccia venga messo a disposizione degli istituti che stanno predisponendo il vaccino che controlla la fertilità degli animali- prosegue Vitturi - la caccia non è la soluzione, perché legata a molteplici interessi personali, primi fra tutti quelli dei cacciatori”.

COMUNICATO INTEGRALE