La segnalazione della storia di Bruno, giunta allo sportello LAV contro i maltrattamenti di Verona, ha messo subito in moto la macchina per salvarlo!
Costretto a vivere con un altro pastore tedesco che spesso lo mordeva in modo grave, con ferite purulente piene di vermi e bruciature.
Questa la vita di Bruno, pastore tedesco che invece di essere portato da un medico veterinario per curare le ferite, è stato “medicato” dal suo proprietario con gasolio agricolo cosparso sul corpo come se fosse un disinfettate.
Questo ha comportato non solo che quelle ferite, anziché guarire, si infettassero ancora di più, ma anche che la situazione generale di Bruno peggiorasse andando incontro ad una vera e propria intossicazione da gasolio che, penetrando attraverso i tessuti, stava compromettendo anche la funzionalità di alcuni organi. Bruno, infatti, negli ultimi 15 giorni aveva smesso di mangiare e si stava lasciando morire. Il suo corpo, ustionato dal ricorrente contatto con il gasolio agricolo, ha iniziato ad avere ferite profonde infestate dai vermi.
La segnalazione della storia di Bruno fatta allo sportello LAV contro i maltrattamenti di Verona ha messo subito in moto la macchina per salvarlo: grazie alle pressioni fatte al proprietario, Bruno è stato portato in una clinica veterinaria dove gli stessi medici hanno avuto difficoltà a credere ai loro occhi. Hanno iniziato una terapia immediata e ancora in corso per strappare Bruno alla morte, mettendo in atto ogni tentativo possibile di salvarlo.
Ma non è ancora fuori pericolo.
Lo Sportello LAV contro i maltrattamenti di Verona ha presentato – per il tramite dei Carabinieri Forestali del Nucleo NIPAF di Verona - una dettagliata denuncia che ha portato, dopo solo due giorni dal deposito, al sequestro di Bruno presso la clinica ove era ed è tuttora ricoverato ed al suo affido in custodia alla nostra responsabile di Sede LAV Verona, Lorenza Zanaboni.
Siamo soddisfatti per la tempestività con la quale è stato gestito questo caso da parte dei Carabinieri Forestali di Verona, che ringraziamo per l'impegno e la sensibilità dimostrata, anche perché il timore che Bruno potesse ritornare nelle mani del suo maltrattatore era fondato. Speriamo, ora, che il cane si riprenda presto e poi valuteremo quando e come chiedere la custodia definitiva all'Autorità Giudiziaria per trovargli una famiglia che gli possa dare affetto e cure adeguate
Da un punto di vista legale, inoltre, saremo pronti a chiedere giustizia affinché chi ha ridotto Bruno in questo stato possa risponderne davanti ad un Tribunale e, come LAV, preannunciamo sin da ora l'intenzione di costituirci parte civile nell'eventuale procedimento penale a carico di questa persona