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Carne di delfino sequestrata a Civitavecchia. Ministero faccia controlli

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Ultimo aggiornamento

giovedì 23 gennaio 2014

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Dopo il servizio de Le Iene che denunciava la consuetudine di un ristorante del litorale laziale di servire carne di delfino essiccata a clienti selezionati, avevamo fatto una segnalazione, insieme a Marevivo, alla Capitaneria di porto di Civitavecchia.

Ora gli agenti, che hanno indagato su mandato della Procura della Repubblica di Civitavecchia, hanno sequestrato alcune confezioni sottovuoto contenenti filetto essiccato di delfino, pronte per essere vendute e servite presso un noto ristorante del litorale.

Rivolgiamo un appello al Ministro dell’Ambiente, Orlando: "è urgente un piano di controlli straordinari per individuare tutta la filiera di questo illegale e squallido commercio di carne di animali rigidamente protetti, nonché altre simili situazioni di somministrazione al pubblico, soprattutto in quelle Regioni le cui tradizioni culinarie annoveravano il delfino tra le prelibatezze locali”.

Chiediamo tolleranza zero su quanti lucrano sulla pelle di questi mammiferi marini, rigorosamente protetti dalle normative europee. La Direttiva 92/43/CEE (Direttiva Habitat) , stabilisce infatti, che gli Stati membri dell’Unione Europea sono tenuti ad “istituire un regime di rigorosa tutela” dei delfini e in particolare ne vieta “qualsiasi forma di cattura o uccisione deliberata nell'ambiente naturale”. Il delfino è inserito nell’allegato A del regolamento CE 338/97 che applica i dettami Cites e che stabilisce che per tutti i cetacei è vietato “l’acquisto, l’offerta di acquisto, l’acquisizione in qualunque forma a fini commerciali”.