Chiederemo di essere ammessi come parte civile nel procedimento
A distanza di alcuni mesi dalla chiusura delle indagini condotte dalla Guardia di Finanza nei confronti dell’Università Magna Graecia, sono state rinviate a giudizio 27 persone tra cui dipendenti dell’Università (responsabili dei progetti di sperimentazione e veterinari), l’allora rettore De Sarro e numerosi veterinari dell’azienda sanitaria locale.
Le accuse, già emerse dalle indagini, sono state confermate: maltrattamento e uccisione di animali, associazione a delinquere e dichiarazione di informazioni false da parte di pubblici ufficiali.
Come riportato nella richiesta di rinvio a giudizio gli animali erano sottoposti “per crudeltà a sevizie e a comportamenti insopportabili per le loro caratteristiche etologiche”, infatti venivano costretti in ambienti con temperature insopportabili, senza alcun controllo delle condizioni igieniche e venendo addirittura uccisi tramite decapitazione senza alcuna anestesia.
Da quanto emerso dalle indagini, tutto questo è avvenuto con il benestare delle autorità che invece avevano proprio il compito di sorvegliare che quanto previsto dalla normativa fosse rispettato, ovvero i veterinari designati dell’università e quelli dell’azienda sanitaria locale che invece hanno preferito consentire il proseguimento di queste torture, nell’ambito di progetti peraltro autorizzati dal Ministero della Salute.
Noi di LAV, già a fianco della procura, saremo presenti attraverso il nostro avvocato Massimiliano Cané all’udienza preliminare fissata per il 28 novembre 2025 per chiedere formalmente di essere ammessi come parte civile nel processo.
Ci auguriamo che questo ennesimo caso di abusi e irregolarità sia un’ulteriore spinta per abolire una pratica ormai obsoleta, atroce e antiscientifica. Noi di LAV continueremo a batterci affinché venga fatta luce sulla vicenda e chi ha commesso dei reati a danno di centinaia di animali, possa venire definitivamente condannato.