Conferma violazioni della legge a carico di animali nei laboratori.
La Procura di Catanzaro ha notificato la chiusura delle indagini condotte dalla Guardia di Finanza nei confronti dell’Università Magna Graecia, dalle quali erano emerse gravissime irregolarità, tra cui maltrattamento, corruzione, uccisione di animali, falso, associazione a delinquere e truffa aggravata ai danni dello stato oltre che un allevamento abusivo.
Le persone indagate sono 32 e comprendono dipendenti dell’Università calabrese tra cui l’ex Rettore, il responsabile della ricerca, stabularisti, il presidente dell’organismo preposto al benessere degli animali (Opba) e persino soggetti esterni che avrebbero dovuto agire in qualità di controllori come i veterinari dell’Azienda Sanitaria Provinciale.
Le accuse che hanno condotto a questa azione sono gravissime e riguardano la gestione degli stabulari dell’Università in cui gli animali venivano allevati abusivamente, senza che le minime garanzie di benessere e igiene venissero rispettate. Dalle indagini della Polizia giudiziaria è addirittura emersa la decapitazione come metodo di soppressione effettuata oltretutto senza anestesia e animali deceduti a causa di temperature inadeguate dovute agli impianti di condizionamento guasti.
LAV, prontamente inserita grazie all’attività dell’Area Ricerca Senza Animali e dell’Ufficio legale con l’avvocato Massimiliano Canè, è stata riconosciuta dalla Procura di Catanzaro come parte offesa nel processo unitamente ad altre 15 associazioni animaliste.
Si tratta di un caso epico che fa emergere, ancora una volta, le irregolarità che avvengono dietro le porte chiuse dei laboratori, con il benestare degli organi controllori che non fanno rispettare nemmeno i requisiti minimi previsti dalla legge, rendendo gli animali utilizzati doppiamente vittime di un sistema malato. Le indagini hanno rivelato abusi, sofferenze e lente agonie che hanno portato alla morte di moltissimi animali in nome di una falsa scienza. Ci auguriamo che si faccia presto e approfonditamente il processo con la condanna dei responsabili